“Abbiamo lottato col cuore, questo è lo spirito”: Vivarini ai microfoni

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I fatti confermano, ancora una volta, quanto preannunciato alla vigilia: non esistono più partite “alla portata”, partite “abbordabili”. Del resto, Vincenzo Vivarini era stato chiaro.

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E oggi, dopo la vittoria contro la Turris, aumenta la consapevolezza del fatto che le partite del girone di ritorno seguano un altro copione, specie contro avversari che hanno spasmodica necessità di venir fuori da momenti difficili. 

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Vincenzo Vivarini, nel post-partita, ribadisce questo aspetto: “Oggi abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di quanto siano difficili e diverse le gare del girone di ritorno. Avremmo dovuto assolutamente chiuderla ed era ciò che avevo chiesto alla squadra a fine primo tempo – sostiene il mister -. Le partite non sono scontate, dobbiamo essere bravi fino alle fine perché troveremo sempre queste difficoltà”.

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Tuttavia, tesse le lodi della sua squadra, il tecnico dell’US, citando due uomini in particolare: “Sì, ci saranno le difficoltà, ma noi siamo attrezzati per queste partite – aggiunge -. Di norma non parlo dei singoli ma oggi devo elogiare chi è subentrato, soprattutto Curcio, che ha lottato come un leone su tutti i palloni, da solo, contro un reparto intero, incarnando lo spirito di questa squadra. Lo stesso Gatti, tra l’altro, si aspettava di essere della partita, ma pur non giocando ha incitato i compagni, nello spogliatoio e durante la partita”.

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Sentimento comune alla tifoseria, che oggi ha conosciuto la bellezza di essere “nella partita”, di tenere per mano i giallorossi, senza vetrate o barriere, ma in un unico afflato, lottando e soffrendo insieme: “Ogni volta che la squadra andava in difficoltà, partiva un coro dagli spalti e ciò dava forza a tutti! Abbiamo stretto i denti e sofferto, insieme, e mi complimento con tutti”, dice Vivarini.

Al di là dei dettagli tattici, l’allenatore delle Aquile “striglia” i suoi su un fatto in particolare: “In alcune occasioni, specie nel primo tempo, siamo stati troppo ‘altruisti’ quando dovevamo essere un po’ ‘egoisti’ – ammette -. Serve essere cinici, determinati e fare gol, soprattutto quando si costruisce così tanto. Da qui alla fine saranno guerre, dovremo avere la capacità di soffrire

Fortunatamente l’espulsione di Ghion non ha inciso sul risultato: “Abbiamo avuto il dominio del gioco, a parte l’ultimo quarto d’ora in inferiorità numerica per l’espulsione, ennesimo episodio da valutare, ma abbiamo avuto compattezza e attenzione alla fase difensiva”, continua Vivarini. “Nell’ultimo quarto d’ora abbiamo dimostrato cuore, attaccamento, voglia di lottare, requisiti basilari per una squadra, senza i quali non si può fare risultato, pur giocando bene. Se non metti il cuore e l’anima, non vinci le partite”.