Domani la Feralpi, Vivarini avverte: “Ci sarà da battagliare”

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Non si tratta di un “dentro o fuori”, stavolta, ma del primo, vero, confronto, nell’ambito di un campionato. Perché Feralpisalò e Catanzaro, coabitano nella stessa dimensione, dopo anni vissuti praticamente agli antipodi, per ovvie questioni geografiche, salvo trovarsi sulla stessa strada in occasione di un playoff che i catanzaresi ricordano bene, provando ancora una punta di amarezza. Ma la storia recente, (ri)scritta dal Catanzaro dei record, è come se avesse “lavato” via ogni dolore, anni e anni di disfatte playoff per mano anche di avversari improbabili, col dovuto rispetto.

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Dopo essersi affrontati in occasione della Supercoppa, avendo vinto i propri gironi di pertinenza, Aquile e Leoni del Garda si ritroveranno domani, al “Nicola Ceravolo”, per la decima giornata di Serie B. Due squadre che, sulla carta, si sono presentate ai nastri di partenza col medesimo proposito (la salvezza, ragionando da neopromosse), ma che, allo stato attuale, viaggiano a velocità diverse. A dirlo, è la classifica, con i gardesani in zona calda, a quota cinque punti (se il campionato finisse oggi, significherebbe retrocessione) e i giallorossi nelle zone di rilevanza. Eppure ciò non “sancisce” nulla, né tanto meno deve indurre a prendere l’impegno sottogamba, con superficialità, tutt’altro.

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Vincenzo Vivarini, nel computo generale delle cose, tiene conto di tutto e dai microfoni del Poligiovino – ultimata la rifinitura – invita alla massima attenzione, tracciando il punto dopo la sosta. Una pausa – dovuta agli impegni delle nazionali – che si spera non abbia tuttavia spezzato il “ritmo”, alla luce delle due belle vittorie colte in trasferta: “Abbiamo approfittato di queste due settimane per lavorare sul piano tattico, ritoccando alcuni aspetti negativi, perché la squadra ha ancora bisogno di assimilare tanti altri concetti. Da questo punto di vista la sosta è stata utile”, osserva il mister.

Fuori dai convocati Krajnc per il problema alla schiena (il difensore dovrebbe rientrare in gruppo la prossima settimana), il tecnico di Ari non cela il proprio rammarico per non aver avuto modo di lavorare come avrebbe voluto con Ambrosino, chiamato in Under 21, proprio ora che il talento del Napoli si trova sulla via del recupero: “Dimostra delle doti naturali per le quali ha un futuro davanti – sottolinea – ma occorre attendere un po’ prima di averlo al top. Lo stesso D’Andrea, ha i numeri per esplodere, ma deve crescere e mettere da parte un po di ‘individualismo’ per lavorare per il collettivo”, sostiene il trainer dell’US, tessendo le lodi dei due ragazzi nel giro della nazionale azzurra.

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Sebbene la strada sarà ancora lunghissima e irta di insidie, il Catanzaro ha attirato a sé l’attenzione mediatica di stampa e addetti ai lavori, da tutta Italia, visto quanto dimostrato finora: “Serve stare coi piedi per terra, in Serie B le difficoltà arrivano da un momento all’altro! Quindi ora non dobbiamo badare a ciò che si è fatto ma pensare esclusivamente a migliorarci – avverte Vivarini -. Del resto, ogni squadra dispone di giocatori di alto profilo e i risultati non sono mai scontati. Sono contento dell’entusiasmo della gente, ma noi dobbiamo avere la capacità di pensare a fare un passo alla volta, come lo scorso anno”.

Cautela, applicazione, umiltà: il credo del mister non si sconfesserà mai, ed è giusto che sia così. Quanto all’avversario di turno, la Feralpisalò in cerca di una sua identità concreta, l’allenatore delle Aquile attende una squadra che determinata ad alzare la testa: “Loro hanno cambiato alcuni principi, intervenendo anche sul modulo nelle ultime uscite. Hanno inserito giocatori di livello, su tutti due attaccanti di peso e stanno lavorando per trovare equilibri – ammette -. Vecchi è molto preparato, ci sarà da battagliare e mi aspetto un avversario agguerrito”, aggiunge, elogiando il collega.

Pur disponendo di uno dei migliori reparti offensivi del torneo – numeri alla mano – al Catanzaro però servirebbe anche la verve del miglior Donnarumma. L’esperto centravanti campano – che Vivarini conosce molto bene – pur avendo messo la firma su due partite, non è certo nella migliore condizione e punta ad avere continuità: “Sì, da lui ci si aspetta di più, ma è pur vero che è stato utilizzato di meno per via dei problemi di preparazione atletica, come Ambrosino – asserisce il tecnico -. Dobbiamo essere contenti, ma da un giocatore come lui si hanno delle pretese, visto il potenziale. Però non c’è da lamentarsi”.