Giovanni Albanese (SportItalia e GazSport) a IlTraversone: “La Juve ha scelto il progetto ambizioso del Catanzaro”

giovanni albanese

C’è un filo sottile che congiunge Catanzaro e Juventus. E no, non parte dall’asso temporale meramente legato “agli anni che furono”, alle sfide in Serie A, tra l’esultanza di Mammì nel fango sotto la Est, il rigore di Brady nel 1982 o gli aneddoti rievocati addirittura da “le RoiMichel Platini al Magna Graecia Film Festival, qualche sera fa.

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Un filo sottile, sì, ma sulla stretta attualità, come porzioni di stoffa cromaticamente similari tra loro che, insieme, compongono un unico coerente tessuto. A prestarci ago, filo e tutta la sua esperienza, una voce emergente e autorevole della stampa italiana, nonché ottimo reporter di tutto ciò che orbita attorno al “pianeta Juve”, disponendo per questo delle competenze per poter darci una chiave di lettura.

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Parliamo del giornalista Giovanni Albanese, volto noto di SportItalia (dove era intervenuto qualche giorno fa il ds Polito in collegamento LEGGI QUI), già firma della Gazzetta dello Sport.

La stretta attualità – anzi, il futuro imminente – vedrà proprio il Catanzaro e la formazione Next Gen affrontarsi sabato, in amichevole, a Châtillon, e ciò scandirà l’epilogo del ritiro pre-campionato per le Aquile, prima della trasferta di Empoli, per la Coppa Italia.

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Elemento indicativo che congiunge, oggi, due pianeti apparentemente così distanti tra loro, è l’interazione instaurata in questa sessione di calciomercato: già, perché l’US si è trovato a “far spese” importanti tra Vinovo e la Continassa. Innanzitutto, l’aver individuato il profilo migliore in chiave manageriale, ossia il direttore generale Paolo Morganti, nel bel mezzo del marasma generato dal cambio al vertice, con gli addii della triade Magalini-Vivarini-Foresti.

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Platini Juventus Magna Graecia Film Festival

In secondo luogo, l’approdo in giallorosso di elementi di prospettiva e di sicura importanza per il contesto tattico di Fabio Caserta, quali Compagnon e Turicchia, al di là del giovanissimo Morleo, girato a sua volta in prestito al Messina.

Albanese Sport Italia

Di questo e altro, si è parlato con Giovanni Albanese, in quella che è stata più una chiacchierata cordiale che una formale intervista: “Il Catanzaro è stata la vera rivelazione della Serie B passata e avrebbe meritato tantissimo. Credo che, la riorganizzazione dirigenziale attuata in estate vada in direzione di un progetto ambizioso, che punta in alto”, premette il giornalista, partendo dalla situazione circostante.

Presentazione Morganti e Polito

Si entra nello specifico, quindi: “Conosco Morganti, dirigente deputato alla parte organizzativa del mondo bianconero, tra settore giovanile e prima squadra. Si tratta di un profilo navigato che tende a lasciare ad altri la scena, non essendo uomo da ‘riflettori’, ma estremamente operativo che studia bene le ‘carte’ – dice -. Insomma, un dirigente di riferimento a 360 gradi, ideale per un club di alto profilo. Il Catanzaro ha fatto un grandissimo acquisto dietro la scrivania!”.

DG Morganti

E ciò, allora, va a braccetto con le skills del ds Ciro Polito, uomo più da campo, da spogliatoio, schietto e viscerale: “Se alle competenze e all’organizzazione di Morganti, poi, alleghiamo quelle di Polito e la sua abilità nello scoprire talenti, allora possiamo dire che l‘attuale dirigenza del Catanzaro sia di altissimo profilo“, aggiunge a tal proposito.

Polito

Uno sguardo dettagliato agli attori del rettangolo verde, quindi. L’inviato di SportItalia traccia l’identikit di Mattia Compagnon, tra i primi importanti colpi assestati in entrata dal sodalizio di via Gioacchino da Fiore: “La Juve fece una grande operazione pescandolo dal Potenza (dove era arrivato in prestito dall’Udinese). Lo scorso anno Compagnon ha dimostrato di essere maturo per la categoria, quindi credo sia solo di passaggio in B, perché ha numeri, parametri e prospettiva da massima serie – osserva Albanese -. Purtroppo in Italia abbiamo quel retaggio che impone ai giovani percorsi molto lenti e ci porta a lanciarli a volte con dubbi, ma credo che restare ancora in B possa consolidarlo, possa fargli bene”.

Compagnon

Su questa falsariga, le sensazioni relative a Riccardo Turicchia, annunciato dall’US ieri – dopo lo scampolo nel test col Cagliari – giunto con la formula del prestito (LEGGI QUI): “Ha completato il percorso di formazione in seconda squadra, ora è giusto che faccia la prima esperienza in B, in un contesto organizzato e molto interessante come il Catanzaro – sottolinea il giornalista -. Questa può essere la tappa ideale nella transizione naturale fino alla Serie A senza grossi problemi, per Turicchia che ha vissuto il salto dalla Nazionale Under 20 all’Under 21 senza neanche transitare dalla prima squadra, proprio perché è un giocatore di grandissima prospettiva”.

Turicchia
(FOTO: Ufficio Stampa US Catanzaro)

Poi, un parallelismo importante: “Con Turicchia, la Juventus potrebbe attuare la stessa strategia applicata con Fagioli, rientrato dal prestito alla Cremonese in B o, proprio la scorsa stagione, con Barbieri girato al Pisa e adesso nei radar del Venezia – ammette -. La scelta della Juve in favore del Catanzaro, sottolinea tra l’altro la bontà del progetto Catanzaro, serviva l’ambiente giusto che potesse metterlo in risalto e valorizzarlo”.

 

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Entrambi i calciatori, nel momento di esporsi per la prima volta da tesserati del Catanzaro Calcio, su un particolare punto in comune, si sono soffermati: i valori e la professionalità appresi alla Juventus. Ma cos’ha di speciale “l’accademia Juventus” nell’addestrare uomini? Giovanni Albanese spiega così, spingendoci a riflettere su questo aspetto: “I ragazzi del settore giovanile bianconero sono consapevoli di quanto non sia affatto scontato il passaggio in prima squadra, mentre in altri club è diverso! Ad esempio, un giovane della Primavera del Catanzaro, sogna come tutti di esordire al “Ceravolo” e se è valido è cosciente di poterci arrivare realisticamente! Alla Juve, invece, le distanze tra prima squadra (trattandosi di un top club europeo) e giovanili sono ampie, quindi, terminato il percorso, dopo la Next Gen vi sono altre tappe”, rivela Albanese.

Albanese Sport Italia Juventus

“Continuando a lavorare seriamente e con immutata professionalità – continua -, occorre dimostrare di meritarsi la maglia bianconera, per nutrire le speranze di farci ritorno un domani e l’esempio di Fagioli è molto significativo. Allora, un calciatore girato in prestito altrove, comunque continua a rappresentare la Juventus e per questo deve esprimersi al 200 percento!L’opportunità di giocare con continuità a Catanzaro, allora, per questi ragazzi oggi deve equivalere la Juventus“.

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L’occasione di dialogare con Giovanni Albanese, infine, offre l’assist per ampliare il perimetro ed esprimersi circa l’annosa faccenda legata ai diritti tv per la Serie B, ancora orfana di un broadcaster ufficiale per il triennio 2024/27:La cadetteria è la vera fotografia del calcio italiano, per importanza delle piazze, per i talenti e per progetti seri e ambiziosi che meriterebbero maggiore attenzione. La comunicazione sportiva, più in generale, sta vivendo una fase di grande cambiamento, ma colgo dei segnali positivi per cui spero e credo si troverà a breve una soluzione – conclude -. Mi auguro possa esserci un progetto pluriennale affinché la B venga intersecata in un sistema molto più ampio e anche i giovani talenti italiani possano crescere e arrivare pronti alla massima serie. È meglio per tutti“.