Riccardo Trevisani a IlTraversone: “Mi sarebbe piaciuto il Catanzaro promosso in A lo scorso anno”

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“Chiuso per ferie” per molti, ma non per il calcio. Lo scandire dei giorni ha sancito l’avvio della stagione, in piena bagarre calciomercato. Club, addetti ai lavori, stampa: settimane di lavoro alacre, passando anche per Ferragosto, canonicamente giorno di “fermo”.

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Tuttavia, è proprio il Ferragosto a consegnare alla nostra redazione un momento da appuntare sul petto, come una medaglia. La chiacchierata cordiale con una celebrità della stampa italiana, concessasi volentieri sulle nostre colonne: Riccardo Trevisani, di Sport Mediaset.

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Una carriera che si articola tra Serie A, Champions League, nazionali e molto altro; volto (ma soprattutto voce) che accompagna la passione di quella grossa fetta di calciofili, Trevisani ad oggi è una tra le colonne (“sonore”, letteralmente) del giornalismo italiano. Il fatto che si sia concesso – in un afoso giorno festivo – a quella che è inopportuno definire “intervista”, per i toni conviviali e amichevoli, è ulteriore motivo d’orgoglio.

L’occasione imperdibile per conversare, spaziando dal torneo cadetto in rampa di lancio a quanto realizzato dal sodalizio giallorosso negli ultimi tempi: proprio Trevisani ebbe modo di esporre tutto il suo compiacimento, nel corso della telecronaca di Udinese-Catanzaro, vedendo “una squadra palleggiare ‘in faccia’ in casa di un avversario di categoria superiore”. Concetti ed elogi più volte riverberati, tra trasmissioni tv, social e podcast.

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Perché il “Vivarinismo” ha profuso gioco, riscuotendo attestati di stima in ogni dove e l’auspicio di tutti è che l’US possa portare avanti un progetto – dopo la rivoluzione di giugno – partendo da un presupposto cardine: il consolidamento della categoria, per assestarsi come realtà sempre più importante nel panorama italiano.

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E riavvolgendo il nastro degli ultimi mesi, subito un’esternazione forte: Mi sarebbe piaciuto molto vedere il Catanzaro in A, dai playoff! Vedere una squadra giocare così bene, che non ha paura di affrontare avversari di rango superiore, senza temere di prendere il gol in più, è sempre molto piacevole a maggior ragione per chi, come me, è stato ed è osservatore terzo”, ammette Trevisani.

Trevisani

Inevitabilmente, il giornalista romano pone un ponte narrativo tra recente passato e attualità dei giallorossi: Se il Catanzaro la scorsa stagione ha avuto una chance di giocarsi una cosa bella come la promozione attraverso i playoff, quest’anno secondo me è obiettivamente difficile ripetere – osserva – perché mi sembra una Serie B con tante squadre forti e agguerrite”.

Riccardo Trevisani

Ecco, Trevisani pone l’accento su quei club che si annunciano sulla carta accreditate per il salto, ma con un occhio attento sulle eventuali sorprese: “Quasi impossibile indicare una potenziale ‘classifica’, adesso. Ma se proprio devo sbilanciarmi in un pensiero, vedo nel Palermo un contesto valido tra squadra forte e allenatore navigato per la A, ma anche Sassuolo e Sampdoria – ammette il telecronista di Mediaset -. Tra le altre, spicca il valore di Cremonese, Frosinone, Salernitana e mi piace molto l’organico del Brescia. Insomma, sono tante le squadre attrezzate, di conseguenza per i bookmakers il Catanzaro non rientrerebbe tra le prime otto. Certo, navigare in zona playoff sarebbe una nuova impresa, allo stato attuale”.

Riccardo Trevisani

E un’eventuale sorpresa? “Al di là di quelle cosiddette ‘big’ scontate, vedo squadre molto attrezzate come il Pisarivela -. Inzaghi conosce bene la categoria che ha già vinto, può fare molto bene”.

Trevisani

Infine, un’osservazione condivisa, alla luce di ciò che ha dettato la stagione passata, nei principali campionati europei. Comune denominatore, la rivalsa delle “outsider” che hanno predicato un buon calcio. Gli esempi, sotto gli occhi di tutti, si sprecano: il Bayer Leverkusen, il Brest, il Girona, l’Aston Villa, il Bologna (superfluo citare l’Atalanta, che non stupisce più) e anche, con le giuste proporzioni, il Catanzaro in B. La prova che evidentemente sta tornando di moda il fare gioco, il focalizzarsi sulla qualità della prestazione, ancor prima che sul risultato.

Trevisani Sport Mediaset

Trevisani corregge il tiro: “Forse è meglio sostenere che la ricerca del gioco stia iniziando ad andare di moda! Sì, perché siamo cresciuti con quel calcio dal sapore antico, durante il quale era difficile vedere cose diverse o ritenute strane, a parte il mito dell’Olanda, o Sacchi, o pochissimi altri interpreti – osserva -. Poi è arrivato sulla scena Guardiola e dal suo avvento in avanti è cambiato tutto! Oggi, dopo quattordici anni una squadra su due cerca di giocare un calcio propositivo e ciò è molto bello”.

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Ed è quello che, al di là del timoniere, di interpreti e sistemi, punta a fare il Catanzaro di Caserta, come ampiamente dimostrato contro il Sassuolo al debutto, domenica sera.