Parla Caserta: “Le sconfitte fanno male, ma niente processi”

caserta poligiovino

Non è una prova inappellabile, ma è comunque da non fallire. Vincere per il Catanzaro si rende indispensabile per una serie di componenti: sbloccarsi e iniziare a mettere punti in classifica, ma soprattutto sul piano mentale, per arrivare alla prima sosta con maggiore serenità, approfondendo sistemi e inserendo i nuovi.

Negro Carburanti

Ecco, Fabio Caserta potrà finalmente lavorare in maniera adeguata, facendo leva sui nuovi arrivi, concepiti al fine di fungere da attori protagonisti di quel 4-2-3-1 disegnato nella sua mente. Sì, perché il 3-5-2 ha “accompagnato” in quest’avvio di stagione – più ombre che luci – ma forse è il caso di abbandonare quel sistema adottato per “emergenza”, data la fragilità messa a nudo al “Manuzzi” e intravista in precedenza.

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Chissà che il tecnico melitese non vari l’assetto già da domani, contro la Carrarese dell’ex Antonio Calabro che arriva al “Ceravolo” con rinnovata voglia di stupire e magari trovare continuità.

Fondamentalmente è quanto ha chiesto Calabro ai suoi, alla vigilia, non senza aver prima sottolineato il suo legame con la città (LEGGI QUI).

genius

Prima di tutto, però, Caserta tira un sospiro di sollievo: “Finalmente si è chiuso il mercato! La società, specie nell’ultimo giorno utile, ha portato giocatori validi e ora sta a noi, sta a me trovare il giusto sistema con i giocatori in rosa, ma c’è tempo – annuncia ai microfoni del Poligiovino -. Quel che conta è la gara di domani, mettendo da parte Cesena. Poi, durante la sosta, lavorerò a pieno organico, cosa che non mi è stata possibile fino ad oggi”.

Trinkenhaus

Riavvolgendo il nastro fino al 2-0 di mercoledì sera, il mister raddrizza il tiro:Non ho mai parlato di ‘mancanza di voglia’, semplicemente il Cesena si è dimostrato più cattivo sulle seconde palle! Certo, abbiamo sbagliato approccio – sottolinea -, siamo stati poco cattivi e poco lucidi dal primo minuto, ma dovremo essere bravi a leggere subito la gara, dice.

Calabro

E ancora: “Quando parlo di ‘approccio sbagliato’, non voglio certo colpevolizzare i calciatori, perché sono io il primo responsabile – rivela -. Evidentemente non ho saputo dare l’input in quella determinata partita. Il punto è che non riusciamo ancora a percepire il pericolo“.

Pittarello

“Siamo alla terza partita di campionato, non facciamo nessun processo – continua Caserta, quasi lanciando un messaggio all’esterno -, ci sono diciotto elementi nuovi, nessuno ha la bacchetta magica, ma faremo di tutto per arrivare nel minor tempo possibile ad avere una squadra con una identità, come ci siamo posti io e il direttore”. 

DS Polito

Ecco, nelle segrete stanze ci si potrà interfacciare quanto è stato fatto: al di là di moduli e della “interpretazione del sistema” (formula più volte esplicitata), il mister dell’US rinnova la possibilità di poter variare. Nel mentre, la concorrenza di una rosa davvero ampia, consentirà a tutti di tenere alta l’asticella.

Caserta Manuzzi

Il trainer ne approfitta anche per una specifica: gli obiettivi iniziali non cambieranno certo alla luce degli ultimi arrivati. In questo Caserta è chiaro, puntualizzando quanto dipenda molto dal suo operato: “A me piace un calcio aggressivo e propositivo (e lo abbiamo anche visto nelle prime due gare), ma sta a me scegliere l’abito migliore per questa squadra – ammette -, nonostante altri fattori, come l’aver iniziato in ritardo o la condizione fisica dei nuovi”.

Caserta e Morganti

Senza andare troppo per il sottile, quindi, l’essenziale è vincere:Non è ciò che volevo proporre all’inizio, ma non mi lamento – sostiene -. Capisco le difficoltà che non derivano dalla società (che, anzi, ha preso giocatori duttili), ma serve tempo. Il bel calcio arriva fino a un certo punto, conta il risultato!, ammette.

Manuzzi Cesena

Tenendo conto che la mancanza di ritmo gara è il comune denominatore nei nuovi, pianificare la tabelle quotidiana con una comitiva nutrita come quella del Catanzaro, sarà arduo per Caserta il quale, nel merito, stigmatizza, semmai confidando nella disponibilità dei ragazzi: “Piuttosto, oltre a chi schierare, mi toccherà capire anche chi non convocare!”, sorride.

Caserta

Ora che si è ancora un cantiere aperto (come lo sono un po’ tutte le pretendenti, a conti fatti), a suscitare ansia nell’allenatore di Melito Porto Salvo non è certo la classifica: “A questo punto dell’anno conta zero! Conta più l’aver fatto un solo gol in tre partite – ammette – me questa squadra non avrà problemi a dimostrare il suo reale valore, ha tanti margini di crescita. Non sono preoccupato.