Uno dei più positivi come rendimento di questo “nuovo” Catanzaro targato Caserta.
Seconda stagione sui Tre Colli e un posto da titolare grazie alle sue geometrie e al suo carisma in mezzo al campo, che lo ha reso una pedina fondamentale nello scacchiere del tecnico melitese.
Marco Pompetti, centrocampista del Catanzaro, ha parlato ai microfoni del centro sportivo di San Floro andando ad analizzare il momento dell’US. “Veniamo da un momento molto positivo – esordisce – come rendimento di squadra. Io mi trovo bene a giocare sia davanti la difesa che da mezzala, non ho problemi e gioco dove vuole il mister”.
“Peccato perché a Reggio Emilia – prosegue il mediano giallorosso – abbiamo preso due gol a freddo però siamo stati bravi a non demoralizzarci ed a riprendere la partita”.
“Nel secondo tempo, invece, c’è stato in campo soltanto il Catanzaro – sostiene – perché li abbiamo schiacciati nella loro metà campo e potevamo assolutamente vincerla e l’avremmo meritata”.
“Il mio gol – ammette Pompetti – ha aiutato la squadra a crederci di più nell’intervallo per approcciare meglio il secondo tempo”.
Riguardo le analogie e le differenze con la passata stagione: “Quest’anno abbiamo cambiato molto, quindi, all’inizio abbiamo fatto un po’ di fatica -precisa- ma siamo un ottimo gruppo e ne stiamo uscendo fuori”.
“Scorso anno, invece, subivamo molto di più rispetto a questa stagione che – evidenzia il numero 21 delle Aquile – curiamo maggiormente la fase difensiva non rinunciando però ad attaccare. Difatti creiamo sempre tante palle gol”.
Per quanto concerne la sua situazione contrattuale ed il suo futuro in maglia giallorossa, Pompetti chiarisce la sua intenzione senza mezzi termini.
“La mia volontà – chiarisce – è quella di rimanere assolutamente, però ora la mia attenzione è rivolta soltanto al campo. Il mio procuratore con la società vedrà il da farsi. Io sto bene qui”.
Spazio, infine, al prossimo appuntamento che i giallorossi dovranno affrontare, sabato al “Ceravolo”, contro il Mantova (calcio di inizio, ore 15): “Dobbiamo soltanto vincere – sottolinea – perché serve fare assolutamente punti per fare qualcosa di veramente importante”, conclude.