Più no, che sì. La Mantia, Situm e Antonini restano osservati spaciali in casa Catanzaro e le probabilità di ritrovare il campo si riducono col passare delle ore.
La giornata di oggi ha “spaccato” in due la settimana di lavoro che condurrà alla partita.
Una cesura che, di fatto, scandisce le sedute della truppa giallorossa, determinata a ritrovare la vittoria contro il Mantova di Possanzini, dopo il 2-2 di Reggio Emilia.
Un pareggio – l’ennesimo – a cui attribuire un’accezione non negativa, nel computo generale.
Sì perché, sfogliando i risultati ottenuti fin qui in campionato dal Catanzaro, questa sequela di segni “X” non è certo da buttare se, a fare da contraltare, vi sono due sconfitte appena in tredici partite.
Tutto vero, però solo una vittoria può dissetare la truppa di Caserta e dare una virata, nello spirito (di per sé sereno) e soprattutto in classifica.
Dalla città virgiliana, intanto, si cerca un po’ di sole anche lontano dal “Martelli” fortino inespugnabile nel quale il Mantova sta edificando il proprio cammino.
Un ritmo da promozione per i biancorossi, i quali, in ogni caso, verranno a Catanzaro per provare a imporre concetti simili a quelli delle Aquile, fondati sul possesso e sulla costruzione dalle retrovie.
La tabella di marcia vede un’altra seduta corposa prima della rifinitura: a pochi giorni dal match, dunque, appare difficile che Caserta possa avere tutti gli uomini arruolabili, specie per ciò che riguarda il problema di Antonini, limitato da questa fastidiosa pubalgia.
Ma le soluzioni non mancano e ora che la strada intapresa – sia nel sistema che negli interpreti – pare quella idonea, le assenza preoccupano relativamente.