Un Giovanni Stroppa con la fiaccola del furore, quello dell’immediato post-Carrarese. Avvilito, anzi, proprio scontento della prova dei suoi, il tecnico lombardo, non tanto sul piano tecnico, quanto su quello caratteriale.
Detto senza molti fronzoli, l’allenatore della Cremonese aveva parlato di “blackout” dopo il vantaggio, di una squadra “vuota e senza carattere” con “errori da settore giovanili” (LEGGI QUI). Poco da aggiungere.
Alla vigilia della sfida playoff col Catanzaro, l’ex allenatore di Crotone e Monza stempera i toni, ma sostanzialmente rimarca quanto detto in quell’occasione: “Provo un dispiacere enorme nel lasciare per strada così tanti punti! La squadra sta bene, ma non ammetto ‘pause’ né errori gratuiti, come nelle ultime partite. Se non altro riparto dalla reazione allo svantaggio di Carrara”.
Uno scontro che vale il quarto posto, purtroppo orfano di due uomini-simbolo, Vazquez e Iemmello. Eppure, Stroppa (che non potrà disporre nemmeno di Valoti) pare non farsene un cruccio, affermando di avere “un’idea certa su chi schierare al suo posto, con l’obiettivo di riaverlo già a Palermo”.
Nessuna allusione ad un potenziale undici – e ci mancherebbe altro – ma parole di stima per Caserta, proprio come lo stesso tecnico giallorosso ha avuto modo di formulare in mattinata (LEGGI QUI).
“Si parla poco del lavoro eccezionale di Caserta, soprattutto sotto l’aspetto mentale! Arrivare a Catanzaro dopo Vivarini sarebbe stato difficile per tutti – spiega Stroppa – perciò mi complimento con lui per aver rimesso in piedi una squadra competitiva, che può giocarsi il campionato. Lo penso dall’inizio della stagione”.
Alta considerazione verso un avversario da fronteggiare con le antenne dritte e senza i cali che Vandeputte e compagni hanno palesato, inciampando più volte. Quindi Stroppa è categorico.
“Sì, siamo carenti in personalità – ammette con franchezza -. Molti calciatori sono dei ‘leader tecnici’ che non hanno bisogno di alzare la voce, però dimostrano dei limiti. Occorre tenere la squadra sempre sulle spine, stimolarla”.
Vero è che le qualità dei grigiorossi affondano le radici in un organico qualitativamente tra i migliori, ligio al lavoro: “I ragazzi si impegnano tanto, danno tutto in settimana – osserva il mister della Cremo – però serve tirar fuori un po’ di ‘ignoranza’! Insomma, occorre iniziare a fare i fatti, perché hanno tutte le carte per invertire la rotta. Ma il percorso devo tracciarlo io”.