Il pirotecnico 3-3 maturato tra Catanzaro e Bari lascia un retrogusto amaro perlopiù in casa giallorossa che, in caso di vittoria, avrebbe avuto la ghiotta possibilità di agganciare la Juve Stabia a quota quarantanove, allontanando quasi definitivamente la “minaccia” della formazione di Moreno Longo dalla posizioni alte della classifica.
Diversi spunti consegnati anche al trainer delle Aquile, Fabio Caserta che, in sala stampa, analizza così l’andamento della gara: “In alcuni frangenti non siamo stati lucidi, ma per via della posta così alta è normale – esordisce Caserta –. Andare in svantaggio e poi recuperarla, con gli episodi avversi, diventa tutto ancor più difficile. Sul 3 a 2 dovevamo gestire meglio la palla. C’è amarezza per il risultato, per il gol subito al minuto 92, ma abbiamo fatto una grande partita, errori a parte. Noi non siamo mai andati in difficoltà, abbiamo regalato occasioni da cui sono nati i gol”.
L’uscita anticipata di Petriccione, faro del centrocampo, al minuto 75 ha scompigliato le carte da giocare negli istanti conclusivi del match: “Inserire un difensore al posto di Petriccione? Avevo già cinque difensori in campo, anzi, abbiamo preso gol con la squadra schierata – puntualizza –. Dovevamo essere più attenti nella circostanza, anche le palle banali possono diventare pericolose. Dovevamo essere più attenti sul terzo gol, non credo sia figlio di un difensore in più o in meno! Serviva essere più cattivi, nel cercare con più convinzione il risultato”.
Prosegue nella disamina della pari, il trainer melitese: “Dopo Modena, questa è stata una grande prestazione! A differenza delle altre partite, il Bari si è chiuso e ci ha messo in difficoltà, ma alla fine non abbiamo rischiato nulla oltre il gol, nato da un errore di lettura e accentuato dal vento – asserisce l’allenatore delle Aquile -. Poi l’invenzione di Pietro ci ha rilanciati, anche se nel secondo tempo non abbiamo mai rischiato a parte gli altri due gol”.
“Ho sostituto Pagano perché ha avuto qualche difficoltà nel primo tempo, mentre Pittarello ha fatto una buona gara e ha avuto una palla-gol nella prima frazione, si è sacrificato con la squadra e ha dato un contributo anche in fase difensiva”, osserva, inoltre, a proposito di due tra gli interpreti in campo.
La delusione per il mancato successo si è mostrata tangibile fin dal triplice fischio, dipinta sul volto dello stesso Caserta: “Dalla mia faccia si vede quanto ‘mi brucia’ non aver vinto! La squadra meritava, per quanto fatto nei novanta. Ma affrontavamo una squadra forte, il peso della gara era notevole, specie dopo il ko di Modena che ci aveva un po’ condizionato, anche durante la settimana i ragazzi erano un po’ tesi – ammette il tecnico -. Accorciandosi le partite, diventano sempre più importanti. La reputo una prestazione più che positiva, nonostante gli errori. Ma ai ragazzi non posso rimproverare nulla, si sono sacrificati e hanno lottato tutti”.
Dunque, quarantasette punti e sesto posto in graduatoria per un Catanzaro consolidano la zona playoff: “Non dobbiamo pensare ad ‘amministrare’ il vantaggio di punti, in zona playoff! Chiedo ai ragazzi di non pensare a ciò che fanno gli altri, ogni singola partita dipende da noi e dobbiamo cercare di ottenere il massimo, sempre – sottolinea -. Per me è un risultato comunque positivo, è normale avere amarezza per come è maturato, perché siamo stati ingenui, ma dobbiamo continuare a lavorare ripartendo dalla prestazione”.
Punzecchiato delle parole rilasciate dal trainer dei “Galletti”, Longo, il quale sostiene siano stati i pugliesi ad avere la meglio sul piano delle occasioni: “Non mi va di far polemica o giudicare gli altri! Mi conoscete, ormai! – risponde Caserta-. Evidentemente ha letto così la partita! Il Catanzaro, numeri alla mano, ha oggettivamente prodotto di più, anzi, credo che il migliore del Bari sia stato il portiere”.