Il vederlo uscire claudicante, nella ripresa, ha suscitato non poca apprensione nel pubblico giallorosso. Anche oggi, sebbene non il Catanzaro non abbia colto la posta piena, Jacopo Petriccione è emerso tra i migliori in campo, non solo tra le Aquile.
Ed è proprio il 10 dell’US a commentare la partita ai microfoni, scuro in volto per il 3-3 subito in extremis dal Bari, al termine di una gara evidentemente da gestire meglio, specie una volta in vantaggio.
L’ex centrocampista degli Squali, intanto, rassicura tutti circa la sua condizione fisica: “Si era girata la caviglia, ma niente di che! Ero semplicemente stanco”, ammette ai microfoni.
“Meritavamo la vittoria, premettendo che non ci aspettavamo un Bari, dopo trenta partite giocate ‘uomo contro uomo’, giunto a difendersi basso, aspettandoci – rivela -. In un certo senso ci fa anche piacere essere rispettati dagli avversari, ma il Bari attendeva solo per ripartire”.
“Abbiamo fatto la nostra partita contro una squadra che si chiudeva bene – continua Petriccione -. Nella ripresa siamo usciti fuori con tante occasioni. Peccato, capitano momenti come questo, nei quali si raccoglie un po’ meno, ma la squadra lotta, sono fiducioso per il futuro“.
Poi, una considerazione circa l’ultimo scampolo di gara, che il Catanzaro avrebbe dovuto articolare con maggiore concentrazione, magari inserendo sostanza, dietro: “Non credo sia dipeso dalla mia assenza la mancanza di lucidità negli ultimi minuti, dove il Bari si è affidato alla palla della disperazione – sostiene il 10 –, chiunque giochi fa una buona prestazione, è un gruppo forte e sano. Dopo novanta minuti ci sta avere un calo”.
Una crescita costante, da parte di “Modriccione“, giunto ad una fase di maturità della sua carriera, da fungere da colonna per il Catanzaro: “Come insegnano i grandi campioni, nel calcio si può crescere sempre! Io cerco di dare il massimo per la squadra. All’età di trent’anni esperienza e personalità crescono, ciò mi consente di essere più incisivo – sottolinea -. Sono contento della fiducia del mister e che questo tipo di gioco riesca ad esaltare le mie qualità”.
A questo punto, blindare i playoff per poi giocarseli a viso aperto, diventa la prerogativa per l’US: “Abbiamo fatto un ottimo percorso dopo essere partiti a intermittenza – conclude Petriccione -. Siamo venuti fuori alla grande tra dicembre e gennaio, sarebbe un peccato non raggiungere i playoff, ricordandoci delle emozioni dello scorso anno”.