Spezia, il Catanzaro si avvicina: si lavora, contando sui volti nuovi

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All’ingresso dello spogliatoio, a Giovino, forse campeggerà un cartellone recante la scritta “ATTENZIONE ALLE SQUADRE DI BASSA CLASSIFICA”. Un monito evidentemente dettato dalla pesante sconfitta (soprattutto dal punto di vista psicologico), patita per mano della Feralpisalò, la quale comunque continua a palesare notevoli miglioramenti.

Negro Carburanti

Becere battute a parte, Vivarini in primis e la squadra a ruota, non avevano mai sottovalutato l’impegno contro i Leoni del Garda, sebbene il 3 a 0 del “Garilli” abbia lasciato indurre altro; quel brutto inciampo deve fare giurisprudenza nel cammino delle Aquile, nel prosieguo di un torneo tanto avvincente quanto imprevedibile.

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Occorre quindi spaginare a ritroso il quaderno – come si faceva a scuola, nel fare le equazioni di secondo grado, verificando che gli ultimi passaggi fossero corretti – e prendere spunto da quella partita, per affrontare quest’altra, tra due giorni, perché gli ingredienti se non sono identici, sono molto simili: Spezia ultimo in classifica, ma in ripresa sul piano mentale. Allora le sensazioni si avvicinano a quelle vissute meno di due settimane fa.

A dire il vero, a conti i fatti, al momento lo Spezia è penultimo in B, condividendo la coda proprio con Feralpi e Lecco, a quota venti punti. Ma ciò non deve spostare nulla sul piano delle attenzioni negli uomini di Vivarini, che hanno rialzato la testa cogliendo un punto importante contro il Palermo, dando prova di un’applicazione tattica convincente, a parte qualche legittima sbavatura inclusa l’imbucata nell’azione del gol di Segre.

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Reduce dall’importantissima vittoria nel “quasi derby” di Pisa – il tecnico Luca D’Angelo si è tolto lo sfizio di andare a vincere sul campo che lo ha visto al timone, nelle precedenti due stagioni – lo Spezia si ritaglia una boccata d’aria, in un periodo costellato da sconfitte (tre), oltre al pareggio col Modena nel boxing day. Una boccata d’aria, sì, uno spiraglio in chiave salvezza, ma la rinnovata contestazione nei riguardi del direttore generale, Edoardo Macia – invitato dai tifosi spezzini ad andar via – non accenna ad attenuarsi.

Trinkenhaus

Intanto il lavoro del campo non ammette distrazioni, se non le novità figlie del mercato, prossimo alla chiusura. Dopo Vignali, Jagiello, Mateju e Falcinelli, si registrano altri approdi in riva al golfo dei Poeti: il centrocampista Nagy (sondato in questa sessione anche dall’US) e l’esterno sinistro Jureskin, ambedue dal Pisa. Non solo: notizia del pomeriggio, la firma del difensore argentino Tanco, svincolato, dopo l’esperienza al Banfield. Elementi, questi, che potranno rendersi disponibili per il “Picco”, sabato alle 14.00.

A suscitare scalpore, però, dopo giorni di tira e molla, il dietrofront di Daniele Verde: vicinissimo a firmare col Palermo nelle scorse ore, il centrocampista offensivo classe ’96 (autore di una doppietta sabato) sarebbe addirittura in procinto di firmare un rinnovo del contratto, in scadenza nel giugno 2025, sgomberando il campo da illazioni. Insomma, una situazione ribaltata in maniera repentina.

Gli Aquilotti di D’Angelo, nel frattempo, hanno svolto una doppia seduta contraddistinta perlopiù da un lavoro incentrato sul possesso e sullo sviluppo offensivo; lavoro differenziato per Antonucci, Bandinelli ed Elia.

Sui Tre Colli, invece, lontano dal rettangolo verde Ghion – la cui situazione pare si stia rivelando più complessa del previsto – la truppa ingrana la marcia verso la Liguria, oltre a Krajnc, ancora ai box: sullo sfondo, l’abbozzata idea da parte del Cosenza Calcio, che richiederebbe di posticipare di un giorno il derby del “Marulla”, originariamente fissato per sabato 2 marzo, con inizio alle 16.15.

Vivarini - Foresti

Poche ore al “gong” del calciomercato che, a prescindere, non avrà operazioni con squilli di tromba, a meno che non si faccia in tempo ad assestare un’altra operazione funzionale, escludendo ormai l’attaccante Moro, che dal Sassuolo dovrebbe finire alla Reggiana (tramite lo Spezia, per l’appunto).

Il direttore sportivo Magalini

A questo punto si starebbe provando a strappare un altro uomo per l’attacco (Di Serio, di proprietà dell’Atalanta, avrebbe avuto le credenziali giuste) e, possibilmente, un esterno destro su cui puntare in luogo di Katseris, oltre ad Oliveri e Situm.

 

 

 

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