Non serve una partita a far sì che si traggano delle conclusioni, a maggior ragione a novembre, con tutta la strada davanti.
Ma la vittoria di oggi, il 2-0 scritto al “Ceravolo” “urla” forte e chiaro una cosa: il Catanzaro è la squadra più forte del campionato. Tuttavia, ciò non vuol dir nulla, non fa “cassazione”: il cammino sarà lungo e tortuoso e occorrerà dimostrare partita dopo partita, la propria qualità, la propria attitudine alla vittoria. Nondimeno, il Crotone si è confermata una buona squadra, arcigna, con ottime individualità.
In sala stampa, Vincenzo Vivarini esalta la prova della squadra e soprattutto il grande calore del pubblico di casa: “La squadra ha dato segnali importanti, di forza e di organizzazione. Ero fiducioso alla luce di ciò che abbiamo sempre fatto – dice il tecnico -. Una cornice straordinaria, di cui c’è stato grande bisogno, quindi faccio i miei complimenti ai tifosi e li ringrazio. Speravamo in una giornata di sport, era importante tirar fuori questa passione, questi fuochi che ardono sotto la cenere e tirano fuori la bellezza del calcio, perché a Catanzaro c’è la bellezza del calcio, passione, sentimento, attaccamento alla maglia, non c’entra altro. Volevo questo fin da quando sono arrivato qui, perché conoscevo la piazza. I ragazzi hanno espresso tutte queste sensazioni, tirando fuori una prestazione di livello. Questa è una forza che accende i giocatori, concentrati a mille che hanno sbagliato veramente poco”.
Entrando nell’analisi del match, Vivarini pone in evidenza le peculiarità del Crotone: “Abbiamo incontrato una squadra molto forte, anche nel gioco sporco, dotata fisicamente, che ci impensieriva con lanci e palle da fermo, efficace e precisa nelle chiusure, con giocatori di B – osserva -. Siamo riusciti a limitare queste situazioni, perché conoscevamo i loro difetti, quindi gli abbiamo tolto la costruzione e si sono limitati a lanciare palle lunghe. Questo è servito tanto nella gestione della partita”. Insomma, i pitagorici hanno una buona compagine, ma il Catanzaro è altra cosa: “Abbiamo cercato di giocare il più possibile la palla – continua il trainer dell’US – perché non avevano la capacità di venirci a prendere, anzi, siamo stati molto bravi nel trovare sempre l’uomo libero e creare superiorità numerica sotto la linea della palla, facevano fatica a contenerci. Poi nell’intervallo ho raccomandato ai ragazzi di non sbagliare nulla, perché se avessimo preso un gol saremmo andati in difficoltà. Avevamo messo in conto anche questo, ma li abbiamo fatti ballare per un po’ e poi l’individualità di questa squadra, è emersa, con due bellissimi gol”.
Perplesso dalla conduzione di gara dell’arbitro Monaldi di Macerata (noto per aver sventolato molti gialli in questo avvio di stagione nelle gare da lui dirette), Vivarini preferisce stigmatizzare: “Non parlo degli arbitri, sono arrabbiato. Ho preso un’ammonizione e non ho capito perché“.
Passando in rassegna gli aspetti tattici che hanno inciso sul match, il mister sottolinea i duelli individuali vinti dai suoi interpreti principali e aggiunge: “Loro erano molto determinati in pressione, con grande forza e intensità, ma con scarichi e palle in verticale riuscivamo a neutralizzare le loro pressioni, creando superiorità numerica sulle fasce – osserva -. Se avessimo giocato in modo lineare, avremmo avuto problemi, poiché nelle prime aggressioni erano molto forti, però in verticale trovavamo sempre profondità”.
In poche parole, una sfida degna di ben altre categorie: “In questi appuntamenti contano i giocatori veri e Catanzaro ne ha”, sostiene Vivarini il quale non si bea oltremodo del vantaggio raggranellato sulle inseguitrici, proiettandosi alla gara contro il Monterosi di domenica prossima. Anzi, il mister torna a parlare degli squali – non senza diplomazia – proiettandosi oltre l’orizzonte: “Il Crotone può vincere tutte le partite fino alla fine, ha fisicità, forza e qualità con giocatori di altri livelli. Sia chiaro, voglio che ci sia entusiasmo, mantenendo grande umiltà, perché gli avversari sono di livello assoluto e il Crotone lo ha dimostrato – conclude -. Per forza di cose, dobbiamo mantenere equilibrio, è inutile vincere queste partite e non arrivare bene alla fine. Dev’essere obiettivo di tutti”.