Lutto nel calcio: muore a 84 anni Umberto Provasi, uomo di un calcio dal sapore antico, che non esiste più.
Nato a Cesano Maderno nel 1938, tra le squadre di cui difese i pali coi guantoni, anche il Catanzaro, dal 1964 al ’67, dove è stato titolare per due anni in Serie B, totalizzando settantacinque presenze e subendo sessantasei gol. Ma non è ricordato solo per questo: 19 maggio 1966, data storica per la Calabria sportiva. Provasi fu il portiere della finale di Coppa Italia 1965/66 persa contro la Fiorentina.
Un cammino inaspettatamente sorprendente per le Aquile che, pur militando tra i cadetti, riuscirono a battere in sequenza Napoli, Lazio e Torino, eliminando addirittura la titanica Juventus in semifinale, vincendo 2 a 1 al “Comunale” di Torino. L’amarezza di aver perso la finale all’ultimo sospiro dei tempi supplementari, per il rigore di Bertini che valse il definitivo 2 a 1, non scalfì la soddisfazione di essersi seduti al tavolo delle grandi e aver dettato legge. Provasi, di quella avventura, di quella cavalcata, fu protagonista con le sue parate.
Chiuse, poi, la carriera nella sua Brianza, al Monza. Da allenatore, guidò Seregno e Marsala.