L’espulsione di Caporale, la traversa colpita da Kourfalidis, il gol annullato a Kouan, il palo centrato da Zilli e il rigore messo a segno da Ciervo allo scadere possono essere racchiuse in un’istantanea: le lacrime di Alvini al triplice fischio.
La montagna russa che ha attraversato la partita nei suoi momenti cruciali ha coinvolto, in primis, il tecnico rossoblù, che a fine gara ha analizzato così il match: “È vero, abbiamo 17 punti anche se sul campo ne avremmo 21 e saremmo salvi! – esordisce -. Voglio parlare del capolavoro e dell’impresa della squadra oggi, massacrata da una direzione arbitrale assurda con un’espulsione da considerarsi altrettanto assurda. Devo solo da dire grazie ai miei giocatori, sono degli eroi. Non serve fare polemiche, facciamo male alla squadra”.
Il commento sulla direzione di gara da parte del signor Aureliano e del VAR Patierna, prescindono dall’ ottima prestazione offerta dai suoi: “I miei ragazzi hanno messo cuore, mettendo sotto il Catanzaro, costruito per altro, colpendo pali e traverse e un gol annullato! Non voglio parlare d’altro – puntualizza l’allenatore dei Lupi -. Abbiamo giocato con intelligenza ed equilibrio nonostante fossimo in inferiorità numerica, sbagliando un paio di gol clamorosi. Voglio riconoscere la forza mentale di questi giocatori”.
Aggiunge, poi, un soddisfatto Alvini, nonostante la classifica non sorrida ad un Cosenza fanalino di coda: “Se analizzo la gara da allenatore mi fermo sulla prestazione, sul piano mentale e tecnico, non ho nulla da rimproverare a questi ragazzi! – asserisce -. Siamo riusciti ad essere squadra vera mettendo in campo tutto ciò che chiede il tifoso. Non moriremo mai, ce la giocheremo fino alla fine!”.
“Sono felice e orgoglioso di ciò che i ragazzi hanno dato, nonostante gli errori arbitrali che ci stanno massacrando. Meritavamo di vincere, in dieci! Tutto il resto, passa in secondo piano”, annota.
“Conosco l’arbitro Aureliano da anni, lo considero un gentleman, una persona perbene ed educata, lo stimiamo tutti noi allenatori – ammette il trainer del Cosenza -. Sicuramente, come posso sbagliare io o un mio calciatore, lui avrà preso qualche decisione non giusta oggi. Mi fermo qui, non voglio commentare altro”.
L’orgoglio di Alvini viene messo in risalto quando è il tecnico stesso a riconoscere i meriti della sua squadra: “Il Cosenza oggi, anche se non ha vinto, ritorna ad essere al centro della Calabria: chiedo ai tifosi di restare uniti, c’è grande sintonia tra noi – dichiara -. Oggi l’abbiamo pareggiata insieme, noi e i tifosi, per questo sono emozionato”.
Conclude l’allenatore ex Cremonese lasciando spazio alle emozioni folli lasciate dal Derby di Calabria più “pazzo” degli ultimi anni: “In carriera avrò circa 900 partite in panchina, ma questa è stata senza dubbio più folle, vissuta al massimo!”, confessa.