Non dev’essere facile il compito che ha assunto Bruno Trocini fin dal momento in cui è stato chiamato sulla panchina della Fidelis Andria.
Subentrato a Doudou, tre settimane fa, il tecnico cosentino ha ereditato una situazione spinosa: una classifica deficitaria, un triste penultimo posto (se non fosse per la penalizzazione della Viterbese, sarebbe appena uno, il punto di distacco con l’ultima) e la quota salvezza sempre più lontana. A creare ulteriore maretta, le dimissioni annunciate dal presidente Aldo Roselli, in seguito alla frattura con una parte della tifoseria (LEGGI QUI).
Ma c’è pur sempre una partita da preparare. E non una partita qualsiasi, ma in casa della capolista del torneo. Domani l’Andria farà visita al Catanzaro e mister Trocini (che sente aria di derby), non può permettersi di prendere tempo per costruire: occorrono risposte immediate, concrete, sebbene l’organico sia stato rivoluzionato. Serve trovare un’amalgama e una propria identità: “Sceglierò i calciatori pronti, a prescindere dall’aspetto tattico, per il momento”, ha detto l’allenatore della Fidelis, alla vigilia della trasferta al “Ceravolo”.
Sfida che, sulla carta, non vede i pugliesi partire col favore dei pronostici: “Non partiamo battuti in partenza, la storia insegna che i pronostici possono essere sovvertiti – annuncia ai microfoni -. Andremo a Catanzaro per mettercela tutta e fare risultato, consapevoli di affrontare un avversario con pochissimi punti deboli, che viaggia sulle ali dell’entusiasmo di una città intera. Ma le sorprese sono dietro l’angolo“.
Pur con qualche acciacco, per gli uomini di Trocini la parola d’ordine è “sacrificio“: “Al cospetto di una squadra che attacca con tanti uomini, i ragazzi dovranno dare tutto, specie quando sarà il Catanzaro ad avere palla – ammette -. Per lunghi tratti ci sarà da soffrire e il sacrificio sarà determinante, per provare a limitare gli avversari e portare a casa qualcosa”.