Avrebbe preferito presentarsi con tutto l’organico a disposizione, Alberto Aquilani. Invece sarà un Pisa incerottato, che dovrà fare la conta tra recuperati e infortunati, quello che domani arriverà al “Nicola Ceravolo”, monco di alcuni uomini chiave. Senza aver mai potuto beneficiare nel corso della stagione del graffio di Torregrossa – il quale rientrerà ormai con l’anno nuovo – il tecnico romano ha perso nei giorni scorsi anche Calabresi, ma potrà portare con sé almeno Leverbe, Valoti e Gliozzi.
Insomma, per Catanzaro, il mister nerazzurro dovrà fare il “ce l’ho, mi manca” di quando si sfogliavano le figurine dei calciatori: l’auspicio, in ogni caso, sarebbe quello di recuperare un po’ di peso in più, in attacco. Verosimilmente, la società si riserverà di intervenire nel mercato invernale, ormai prossimo.
Alla vigilia del match, il trainer dei pisani coglie l’occasione per riverberare un concetto espresso nei mesi scorsi: il Catanzaro come modello di riferimento, per continuità e assimilazione dei concetti. Si sintetizza così il pensiero dell’ex calciatore di Roma, Juve e Fiorentina (dove ha mosso i primi passi da allenatore).
“Affronteremo un avversario che ha un’identità ben precisa, frutto di due anni di lavoro con lo stesso tecnico e gli stessi calciatori reduci dalla categoria inferiore, con un impianto di gioco che li porta a credere in ciò che fanno e a fare risultato – sostiene Aquilani -. Hanno un modo di giocare che mi piace e per cui mi complimento“.
Una realtà ambiziosa, quella pisana, che attualmente oscilla verso metà classifica: non in linea con una proprietà miliardaria, che ha investito moltissimo e punta ad ottenere grandi risultati in futuro. Ma il presente si chiama “Catanzaro” e sarà necessario uscire indenni dal “Ceravolo”, in un momento non proprio positivissimo per i risultati, sebbene Aquilani intenda replicare la prestazione messa in campo contro la Cremonese, sabato scorso. Viste le assenze, è probabile che possa ritrovare una maglia da titolare Hermannsson, al centro della difesa, dopo la buona prova con i grigiorossi.
“Il Catanzaro ha tutto ciò che mi piacerebbe vedere! L’ho seguito molto l’anno passato, conosco alcuni giocatori – continua il mister dei pisani – e gioca a memoria, a dimostrazione dell’importanza della continuità in un progetto. Per sviluppare un’idea, occorre mantenere gli stessi calciatori nel tempo. Poi, con l’entusiasmo diventa tutto più facile, le cose si fanno con più coraggio, senza l’ansia del risultato”.