La stima, solida e con origine lontane, tra i due tecnici, fa da cornice alle ostilità che il campo vedrà tra pochissimo, al “Cino e Lillo Del Duca”. Ed è normale che sia così, perché – arrivati quasi al giro di boa – i punti iniziano a pesare come il piombo e c’è chi si trova con l’acqua alla gola, navigando in basso alla graduatoria. A priori, però, ognuno ha il suo personale campionato da portare avanti, i propri obiettivi da centrare.
Poche spanne alla salvezza aritmetica per il Catanzaro – ma non per questo ci si deve adagiare sugli allori -, situazione ben più complicata in casa Ascoli: in ogni caso, Vivarini e Castori hanno depennato diversi nomi in distinta e la partita sarà priva di interpreti che avrebbero avuto il ruolo da attori principali. Su tutti, Pietro Iemmello, alle prese con l’inghippo al ginocchio, sul cui recupero effettivo non ci si può sbilanciare.
“L’autentica sorpresa del campionato”, aveva detto Castori, riferendosi ai giallorossi (LEGGI QUI) che, per tutta risposta, non sottovalutano certo un avversario ferito ma non spacciato, tutt’altro: l’ex Vivarini, di contro, si attende un Ascoli che giocherà con “cattiveria e determinazione” (LEGGI QUI).
Al di là di tutto, facendo la conta dei disponibili, lo schieramento delle Aquile farà fede al 4-4-2, con Scognamillo e Brighenti davanti a Fulignati. Nonostante il fastidio emerso nella mattinata di giovedì, Katseris dovrebbe essere la gazzella del binario destro, con Krajnc chiamato a sostituire – presumibilmente da qui a fine girone d’andata – Veroli, out per il problema al dito del piede.
Sounas comporrà l’asse ellenico sulla corsia, con Vandeputte come sempre a piede invertito, sull’altro fronte; in mezzo, promozione piena per il nuovo tandem Ghion – Pompetti. In avanti, senza capitan Iemmello, toccherà ad Ambrosino (colui che aveva stappato il match contro il Pisa) affiancare Biasci e dare peso alla manovra.
Arbitrerà Santoro di Messina, calcio d’inizio alle 16.15.