Un popolo pronto a liberarsi in un gridio di gioia. Un popolo che ha dimostrato – ancora una volta – di non conoscere confini, né orizzonti. Il popolo giallorosso freme, pronta a far festa.
Ma manca ancora qualche metro: le insidie non sono finite. Una di queste, il Monterosi Tuscia.
Smaltita la sbornia dei festeggiamenti post-Crotone (con occhiaie e un filo di voce, come segni evidenti, in ognuno di noi!) è tempo di ritrovare energie fisiche e mentali e tornare in campo. Tra meno di ventiquattro ore, il Catanzaro sarà di scena al “Nicola Ceravolo” (ovviamente gremito) contro il Monterosi degli ex Carlini e Menichini.
E se per qualche ora, la tifoseria aveva cullato l’idea di un esodo a Salerno (in mattinata era trapelata la notizia secondo cui vi era la possibilità concreta di giocare, domenica, in campo neutro, allo stadio “Arechi”), poco fa è giunta la smentita: Gelbison – Catanzaro si giocherà, come previsto, al “Guariglia” di Agropoli.
Tralasciando eventuali distrazioni e dando seguito a quanto dichiarato, a caldo, ai microfoni dello “Scida”, Vincenzo Vivarini è tornato a parlare, alla vigilia del match coi laziali. Una partita da lui stesso ritenuta “la più importante del campionato”.
“Ci siamo proiettati subito a questa partita, pur avendo pochissimo tempo per analizzare, con un solo allenamento a disposizione per valutare il Monterosi”, spiega il mister, nel consueto appuntamento della vigilia. Vivarini che, comprensibilmente, mette in guardia dall’avversario, in cerca di rilancio: “Loro hanno bisogno di punti. Abbiamo lavorato sulla partita di Crotone, dove abbiamo dimostrato di essere superiori in tutto, proprio in funzione di ciò che dobbiamo fare domani, mettendo da parte quell’euforia di cui siamo stati investiti”.
A tal proposito puntualizza il trainer di Ari: “Sia chiaro, ben venga l’entusiasmo, perché i tifosi devono essere carichi e contenti, ma noi dobbiamo accantonare certe sensazioni per fare risultato – sottolinea -. L’entusiasmo è quella linfa vitale per una squadra, che consolida la propria fiducia. Però serve equilibrio mentale”. Tuttavia, i giallorossi non hanno mai dato l’impressione di cedere al fascino delle lusinghe e rischiare di deconcentrarsi o sottovalutare gli avversari: “La squadra è una sicurezza da questo punto di vista – afferma l’allenatore del Catanzaro – difficilmente ha sbagliato approccio, prendendo sotto gamba le partite”.
Non sono escluse delle rotazioni nell’undici iniziale, viste le tre partite in una settimana, al fine di dosare le energie, tra acciacchi e l’esigenza di far rifiatare qualcuno. Tra questi, presumibilmente, potrebbero esserci Pontisso e Brignola, entrambi autori di un’ottima prova contro i pitagorici, lanciati nella mischia nella ripresa.
Dopo la bella partita di calcio (vero) inscenata lunedì, quel che è certo è che domani, il canovaccio sarà diverso, trattandosi di tutt’altro tipo di avversario. Infatti, riconoscendo gli elogi al collega Menichini (ex di giornata), Vivarini sostiene: “Il Monterosi cura molto l’aspetto difensivo e le ripartenze, puntando a guadagnare campo – dice -. Non credo verrà ad aggredirci in modo scriteriato, anzi, difficilmente concederà degli spazi. Per questo, occorreranno delle giocate individuali”.