Aquile contro Vespe: parla Vivarini

Preparare le partite in appena quarantotto ore non è mai facile, per nessuno.

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Così, dopo la vittoria di forza di Monopoli, il Catanzaro ospiterà domani al “Ceravolo” una Juve Stabia in cerca di una sua identità. Il tecnico delle Vespe, Colucci, ha manifestato l’intenzione di provare a giocarsela a viso aperto (LEGGI QUI).

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Ora che le squadre iniziano a venir fuori dal guscio, sarà un’altra gara da non sottovalutare, un altro esame per i giallorossi. Su questi concetti si è espresso Vincenzo Vivarini: “Man mano che si va avanti, le gare sono sempre più dure, le avversarie si consolidano, acquisiscono forza. Domani sarà una partita complicata, viste le ottime individualità della Juve Stabia, in tutti i reparti – afferma il tecnico dell’US -. Sarà un altro test importante e servirà il piglio giusto, imprevedibilità, cura dei particolari come sempre, anche perché occorre trovare giocate diverse in funzione del tipo di avversario”.

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A Monopoli una vittoria figlia del carattere del Catanzaro, di certo ottenuta non in scioltezza come in precedenti uscite, ma è giustamente impensabile che sia così: “Il Monopoli è squadra d’alta classifica. In questo girone occorre saper lottare e soffrire per portare a casa il risultato – osserva Vivarini-. Non c’è mai razionalità, sono gli episodi a fare il risultato, al di là della prestazione”.

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L’allenatore abruzzese torna su un pensiero fondamentale: mai proiettarsi al futuro, concentrarsi esclusivamente sull’avversario e sul lavoro settimanale. “La classifica la guarderemo a fine campionato! Domani, piuttosto, ci aspettiamo una squadra in salute, dispiaciuta del risultato col Foggia, perché ha dominato e ci metterà in difficoltà”, dice. Fuori Situm, ancora attanagliato dal problema al polpaccio (ragion per cui è preferibile farlo recuperare del tutto, onde evitare di incorrere in ricadute), Vivarini si professa sereno in virtù della caratura dell’organico, che garantisce alternative adeguate. Secondo questa linea di ragionamento, non è il caso di parlare di “premio” per la chance da titolare concessa al duo Curcio-Cianci al “Veneziani”: “Servono freschezza, energie mentali e fisiche in attacco, capacità di imporsi in campo. Questo gruppo è composto da soli titolari con tanta personalità, tutti indispensabili, ed è importante l’alternanza delle risorse. I ragazzi ormai hanno capito che nel momento in cui ognuno lavora per la finalità del collettivo, ogni individualità si evidenzia”. 

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