Agguerriti, concentrati, a tratti devastanti, dopo aver rotto gli argini: i giallorossi ormai non stupiscono più.
Il Catanzaro miete un’altra vittima con lo stesso risultato confezionato sette giorni fa a Torre del Greco. A raccogliere i cocci, la malcapitata Fidelis Andria, che chiude il girone C con tre punti, complice la sorprendente vittoria della Viterbese (prossima avversaria delle Aquile) a Monopoli. La compagine di Mirko Cudini deve arrendersi sotto i colpi di Iemmello, Biasci e Vandeputte, pur avendo retto per mezz’ora. Il risultato finale, però, non tragga in inganno: nei primi trenta minuti, l’Andria si è difesa serrando i ranghi, complicando le intenzioni dell’US e, anzi, impensierendo in un paio di circostanze, gli ospiti. Inoltre i padroni di casa, hanno dato subito “pepe” alla sfida, mettendola sul piano del nervosismo e della provocazione. Alla lunga, però, una volta sbloccato il match, il solco scavato dalla differenza di valori in campo, è stato netto.
Nella sala stampa del “Degli Ulivi”, Vincenzo Vivarini offre la sua analisi lucida e dettagliata, mai scomponendosi: “Abbiamo fatto molto bene e non era facile, perché inizialmente l’Andria si è chiusa in mezzo al campo, concedendo poco spazio. Facevamo girare palla e avremmo dovuto farlo velocemente, perché non riuscivamo a trovare la profondità. In questi casi, un episodio negativo può compromettere il risultato – ammette il tecnico -. Sapevamo delle difficoltà che avremmo potuto incontrare, infatti le cose si sono facilitate quando siamo passati in vantaggio grazie ad una palla riconquistata e servita in verticale. Allora siamo riusciti ad esprimere la nostra forza, ma all’inizio le cose avrebbero potuto mettersi in modo diverso, perché la partita era aperta. Ciò conferma le insidie di questo campionato”.
Stigmatizzando, ancora una volta, su alcune rivedibili decisioni arbitrali che hanno prodotto diverse ammonizioni (definite dal mister “un po’ affrettate”), Vivarini si sofferma sull’importanza di una rosa attrezzata come quella del Catanzaro. Elemento che fa la differenza, proprio come la coesione del gruppo: “Indispensabile per una squadra che punta in alto, poter disporre di un organico così attrezzato”, dice il mister, rivolgendo un elogio a Katseris che bene ha fatto nello scampolo finale e a Tentardini, chiamato a sostituire l’infortunato Situm, oggi. A tal proposito aggiunge: “L’importante è che si sentano tutti partecipi. Senza alchimia e spirito di squadra e senza lottare per un obiettivo di squadra non si va da nessuna parte. Ora dobbiamo restare concentrati, mantenendo umiltà e applicazione. Testa bassa e lavorare”.
IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA