La risposta più importante, che la piazza attendeva alla vigilia del match con il Foggia, non era tanto incentrata su chi, oggi, sostituirà Vandeputte e Brignola, ma su una faccenda che non poche apprensioni (e perplessità) iniziava a suscitare, col passare delle settimane: il rinnovo di Vincenzo Vivarini.
Atto dovuto, atto sentito, atto di riconoscenza, da proprietà e città, nei confronti di un timoniere grazie al quale il Catanzaro è risorto dalle ceneri e si appresta a calcare palcoscenici che nulla hanno a che vedere con altri contesti arrangiati, tipici della terza serie (sempre col massimo rispetto).
Quello “stiamo lavorando, incontrandoci tutti i giorni per fare il punto” espresso ieri, in conferenza stampa, dal mister (LEGGI QUI) sgombera il campo da equivoci e illazioni, seppur tenga ancora aperta quella porticina di “ansia” finché non avverrà la firma sul contratto. Una formalità, per la quale, dunque, non ci saranno ostacoli.
Testa al campo allora. Il Catanzaro si congeda dal “Ceravolo”, tra poco, per l’ultima gara casalinga di questo strepitoso campionato. E non sarà un impegno di poco conto: c’è da vincere per inseguire i 99 punti (al momento sono 93 quelli raggranellati da Iemmello e soci) e scollinare la quota dei cento gol. Davanti ai giallorossi, il Foggia del redivivo Delio Rossi (seguito in Calabria da 116 supporters rossoneri), intento a servire la stoccata al Pescara, nella corsa al terzo posto: satanelli e delfini sono divisi da un punticino e domenica prossima si tireranno le somme. “Mi importa avere una reazione, di qualunque tipo, per capire a che punto siamo, al di là di una sconfitta”, dichiarava ieri mattina il tecnico Rossi (LEGGI QUI).
Fintanto che la Reggiana approda in Serie B come terza promossa dalla Lega Pro, avendo vinto il girone B (basta la vittoria di Olbia per festeggiare con una settimana d’anticipo, per il club nel quale milita l’ex giallorosso Nicoletti) e sarà la terza squadra – per la cronaca – a figurare nel “mini-torneo” della Supercoppa, con Feralpisalò e Catanzaro, alle 17.30 si andrà in scena per l’ultimo atto in casa.
Il copione, sempre lo stesso; gli interpreti, vari ed eventuali, un po’ come le ultime due uscite, dove il Catanzaro “è ulteriormente migliorato nella qualità del palleggio”, sostiene Vivarini.
L’assetto, il canonico 3-5-2 che vedrà il ritorno di Martinelli e Brighenti in difesa, insieme a Lito Fazio, quest’ultimo nel ruolo di difensore centrale, con Brighenti dislocato a sinistra: più probabile questa soluzione e non l’impiego di Gatti, che comunque ha fatto benissimo in queste uscite. Tra i pali, dovrebbe essere confermato Sala, anche per avere la soddisfazione di collezionare una presenza in campionato al “Ceravolo”.
Out Vandeputte e Brignola, quindi, a Situm e Tentardini il compito di dare propulsione sulle fasce. In mezzo, ancora Pontisso e Ghion insieme, mentre Curcio si muoverà da “sottopunta” dietro il tandem Iemmello – Biasci.
Arbitrerà Angelucci di Foligno, calcio d’inizio alle 17.30.