Un evento unico nel suo genere, la morte di un Pontefice. Ciò, inevitabilmente, finisce con l’abbracciare il mondo laico, non solo cattolico.
Tutto o quasi si è bloccato. Il calcio italiano si è fermato e di conseguenza, ogni impegno a ridosso delle festività pasquali ha subito delle variazioni, tra rinvii e posticipi, che hanno alterato e non poco le agende dei club.
Tra questi il Catanzaro, rientrato da Mantova senza aver giocato e avendo vissuto questa settimana particolare, proiettandosi al Palermo, avversario al “Ceravolo” domani, per la 35^ giornata.
“Non sono stati giorni felici per nessuno, perché la morte del Papa ha segnato tutti noi – ha premesso Fabio Caserta alla vigilia del match, dal Poligiovino -. Abbiamo approfittato della settimana per continuare a lavorare, spostando l’attenzione sul Palermo, squadra blasonata, partita sicuramente per vincere il campionato, salvo poi ritrovarsi lontano dai primi due posti”.
Focus sui rosanero, quindi: “A gennaio si sono ulteriormente rafforzati ma, come dico sempre, non serve pensare tanto all’avversario quanto a noi stessi – specifica il mister -. Ci arriviamo bene, con qualche elemento in più come Quagliata. La squadra vuole fare una grande partita”.
Non è possibile sapere se da questa “pausa obbligata” siano scaturiti benefici o meno (“potrò capirlo solo dopo la partita!”, ironizza Caserta), però, intanto, l’aver recuperato pienamente Quagliata, Antonini e gli stessi Pontisso e La Mantia, consente qualche pensiero in meno. Sullo sfondo andranno monitorati ancora D’Alessandro, Pagano e Situm.
Certo, Catanzaro-Palermo ha la cifra della sfida playoff, ma il trainer melitese non vuole paragonarlo ad un “antipasto” di quelli che potrebbero essere gli spareggi, innanzitutto perché l’US non ha aritmeticamente staccato il pass: “Vivo alla giornata, penso alla singola partita – ribadisce -. Sono due squadre che stanno disputando un buon campionato, pur con obiettivi diversi e vorranno vincerla. Posso dire solo questo”, stigmatizza.
“Del resto, a giudicare dai risultati di ieri, abbiamo avuto la prova di quanto non sia facile la B – continua -. Qualcuno, ad esempio, aveva valutato come negativo il risultato di Carrara e i fatti hanno dimostrato il contrario! Dobbiamo restare concentrati perché se pensiamo troppo ‘in là’, sui playoff, ci facciamo solo del male! Siamo consapevoli che mancano dei punti e occorrerà conquistare il più possibile fino alla fine. Dopo queste cinque partite vedremo dove saremo arrivati“.
Tratti in comune tra le due realtà, è vero: su tutti, il poter disporre di due centravanti che poco hanno a che vedere con la categoria, Iemmello e Pohjanpalo, definito dall’allenatore giallorosso un “calciatore completo al quale concedere poco, a prescindere da chi sarà il difensore”. Ecco, in tal senso, probabile che il dirimpettaio del forte attaccante nordico sarà Antonini.
Tuttavia, l’ex Venezia “non sarà il solo da limitare”: Caserta ne è sicuro, così come si cercherà anche di invertire il trend che vede le big finora mai battute al “Ceravolo”, in questo torneo.
Out Pittarello per la squalifica rimediata due settimane fa, si ripropone il nodo da sciogliere per chi sarà il partner del capitano, in avanti. Ma l’argomento centrale non è nemmeno questo: “Farò delle valutazioni anche in base a chi può darmi qualcosa in più subentrando dalla panchina – rammenta Caserta, sottolineando la versatilità del gruppo -. Possiamo adottare più sistemi e con i tre centrocampisti abbiamo trovato equilibrio nelle due fasi”.
Rovescio della medaglia, comunque, l’aver meno tempo per recuperare, visti gli impegni ravvicinati, con la trasferta di Castellammare all’orizzonte. Il Catanzaro deve lavorare sulla gestione e sui nervi: “Tra Bari e Carrarese abbiamo perso quattro punti negli ultimi dieci minuti! Può capitare, dispiace però è importante non perdere – osserva -. Dobbiamo essere più concentrati e cattivi nei minuti finali, dove si decidono spesso le partite”.
Poi, un passaggio sul quale il tecnico si sofferma da sempre: “Questa squadra ottiene il risultato solo attraverso le prestazioni, difficilmente accade il contrario”.
Però una doverosa precisazione, data la circostanza: “È pur vero che, in determinate gare, ora che manca sempre meno alla fine, all’occorrenza servono giocate ‘sporche’, rinviare la palla anziché giocarla! Credo nelle nostre qualità e dobbiamo crescere in alcuni frangenti – rivela –, però non serve essere sempre ‘belli’, ma concreti nelle fasi salienti, in tutte le zone. Ormai siamo lì, dobbiamo giocarcela con tutti”.
Stando alle parole del collega, Alessio Dionisi, “se il Palermo avesse avuto la costanza del Catanzaro sarebbe cresciuto prima” (LEGGI QUI); da par suo, per Caserta è essenziale “non cambiare la propria identità“.
“Serve attenzione verso le qualità dell’avversario, cercando di limitarle senza snaturare il nostro modo di fare“, avverte il mister.