Non aspettiamoci mai dichiarazioni di rito, frutto della circostanza, da Gaetano Auteri.
E se è Gaetano Auteri a dire “il Catanzaro è la squadra migliore del campionato” vorrà pur significare qualcosa. Non è un’affermazione qualunque.
Da par nostro, con tutti gli scongiuri del caso, occorre prenderne atto: i giallorossi hanno impartito un’altra lezione di gioco, questa volta al Messina che, a dispetto del preoccupante ultimo posto in classifica, ha fatto vedere buone cose, soprattutto con il risultato in bilico, nel primo tempo. il raddoppio di Vandeputte, poi, ha messo in ghiaccio la partita ed è stato il tracollo per i peloritani.
Così Auteri, nel post-partita, in un clima reso surreale dalla tragica notizia della morte del tifoso delle Aquile (ragion per cui la società ha giustamente deciso di non mandare nessun tesserato ai microfoni, in segno di vicinanza verso i familiari), Auteri ha offerto la sua analisi, confermando sostanzialmente quanto anticipato alla vigilia. Il 3-0 del “Ceravolo” ha avvalorato la sua tesi: “Il Catanzaro ad oggi è la squadra più forte, a mio parere, per organizzazione di gioco, qualità tecniche, spessore individuale. Certo, se non avessimo commesso delle stupidaggini (come in occasione del primo gol) forse sarebbe andata diversamente”, osserva l’ex allenatore dell’US. “Ci siamo resi pericolosi nelle ripartenze, tant’è che l’avversario faceva anche fatica a ripiegare a volte. Ma davanti a noi c’era una squadra che non ha nulla a che vedere con questa categoria, ed è quella che mi ha fatto l’impressione migliore”, sostiene il tecnico di Floridia, lasciando sottintendere il confronto con il Crotone, nel frattempo stoppato sul pareggio, a Potenza.
Non è certo la prima volta che Auteri torna al “Ceravolo”, su quella panchina, da ex; in verità il trainer siculo più volte ha espugnato l’ex Militare, ma spesso ha fatto ritorno a mani vuote (basti pensare alla sconfitta del suo Matera contro il modesto Catanzaro di Erra, nel 2017). Ogni volta, tuttavia, le sensazioni sono forte, sebbene riesca a celarle dietro la sua espressione ferma. Adesso, al timone del Messina, dovrà centrare la salvezza: “Abbiamo il compito di salvarci e valorizzare i giovani, questa società fa calcio da pochi anni e abbiamo risorse limitate. Però, al di là del calendario, possiamo fare meglio. Fortunatamente c’è tempo, non sempre troveremo sul nostro cammino squadre così forti, ma dobbiamo iniziare a far punti senza commettere sciocchezze”.
E tornando sulla prestazione degli uomini di Vivarini, aggiunge: “Ci hanno messo grande pressione e dopo il raddoppio non ci hanno mai più permesso di uscire. Nel secondo tempo hanno sempre vinto i duelli, hanno avuto supremazia. Il Catanzaro è stato padrone assoluto del campo. Demeriti nostri o meriti del Catanzaro? No, meriti del Catanzaro, ma noi potevamo gestirla meglio soprattutto all’inizio del secondo tempo – dice -. Siamo stati competitivi nella prima frazione, ma nella ripresa, dopo il secondo gol, c’è stato un cedimento dal punto di vista mentale, la partita ha preso una piega definitiva”.
Infine, un messaggio importante rivolto alla tifoseria giallorossa, una tifoseria che conosce fin troppo bene: “La città è matura per vincere? Sì, perché non dovrebbe esserlo! C’è una squadra forte con un’ottima guida tecnica, la proprietà lo è sempre stata, quindi non manca nulla. Faccio il tifo, ci mancherebbe altro”.