Una vittoria che resterà negli annali: la Viterbese si ricorderà come la prima squadra del girone C ad aver battuto in campionato il Catanzaro dei record.
Archivio Autore: Cosimo Simonetta
“Pronti a battagliare”. Mister Lopez carica l’ambiente e chiama a raccolta i suoi, spronandoli ad una prova gagliarda, contro il Catanzaro.
Nulla è sfuggito. Nulla è perduto. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato in casa Crotone, dove non si respira proprio un’aria serenissima.
Missione Catanzaro per la Viterbese.
Giusto così. Non importa quando, ma sarebbe dovuto accadere, prima o poi.
L’auspicio era che “qualcosa” accadesse in questo doppio turno settimanale e così è stato. Il Catanzaro ha massimizzato le due gare casalinghe, battendo prima la Turris e poi liquidando la Fidelis Andria, ieri. Gli uomini di Vivarini hanno assolto il loro compito.
Emozioni forti. Risulta difficile individuare pecche o sbavature dopo un 4-0. L’ennesimo risultato tondo, che non ammette repliche. Ed è anche difficile rintracciare una squadra che addirittura riesca a maturare lo stesso passivo, all’andata e al ritorno.
“Troppo” Catanzaro per l’Andria. Dinnanzi alla grandezza ed allo spessore tecnico di questo gruppo, c’è solo da prenderne atto e levare il cappello. Non è mancanza di modestia, ma una constatazione di fatto.
Non dev’essere facile il compito che ha assunto Bruno Trocini fin dal momento in cui è stato chiamato sulla panchina della Fidelis Andria.
Auspicava un riscontro migliore, senza dubbio, Gaetano Fontana, nel tornare al “Ceravolo” da avversario.