Giuseppe Raffaele ci mette la faccia. E non è facile dopo un 6-1.
Archivio Autore: Cosimo Simonetta
Settimana atipica ormai alle spalle, per il Catanzaro.
Ventuno punti in classifica che tradotti collocano in una posizione “senza infamia e senza lode”; una striscia di risultati utili che si protrae dal 30 ottobre scorso, ad eccezione della sconfitta in Coppa maturata proprio al “Nicola Ceravolo”: sei pareggi e due vittorie nelle ultime otto partite.
Che Piero Braglia fosse un tipo sanguigno, schietto, senza peli sulla lingua e talvolta brusco, non lo scopriamo certo oggi.
“Giovedì gnocchi” dice il proverbio. Nel calcio, facendo un parallelo, potremmo dire “giovedì tattica”.
L’ordine del giorno si è vagliato in una manciata di minuti, non è stato necessario procedere ad oltranza prima di arrivare ad un responso.
E allora? Un pareggio, con zero gol fatti. E allora?
Si è preso una piccola rivincita personale, Moses Odjer, centrocampista ghanese del Foggia, tornato titolare da centrale di centrocampo.
Qualche giorno fa siamo sicuri che Fabio Gallo avrebbe messo una firma per ottenere una vittoria e un pareggio in due partite, contro il Catanzaro, per di più senza subire gol.
Pareggio ad occhiali allo “Zaccheria”.