Nell’esultanza, correndo davanti alla panchina ospite occupata dall’ex Calabro, c’è tutta la liberazione di Francesco Bombagi e qualche boccone amaro mandato giù, nella prima parte della scorsa stagione.
Archivio Autore: Cosimo Simonetta
Idee diverse, interpreti diversi, contesti diversi. Il risultato, poi, ha accentuato la differenza.
Ad un anno dal suo arrivo (giorno più, giorno meno), il calendario pone sul cammino di mister Vivarini il suo predecessore.
Antonio Calabro e il suo passato recente.
Un Raffaele Di Napoli sereno e consapevole, quello che si presenta nella sala stampa del “Ceravolo”.
Il gesto di Martinelli che lustra la scarpetta dell’autore del gol (e che gol!), riporta con la mente alla consueta esultanza inscenata da Moriero e Ronaldo ai tempi dell’Inter che vinse la Coppa Uefa del ’98.
Aleggia un’aria di armonia e festa, nello spogliatoio del Catanzaro.
Non è stata facile, assolutamente. D’altronde, non lo è mai, anche quando la gara si sblocca subito.
Una vittoria colta con un secco 0-3 in casa di una concorrente, meriterebbe di essere festeggiata ad oltranza.
La gente di Giugliano storce il naso e mugugna dopo la sconfitta di Andria, compagine in fondo alla classifica. Tre punti che, per la cronaca, iniettano fiducia nella Fidelis, la quale proverà a tirarsi sù in classifica, adesso.