Ognuno fa i conti con le faccende di casa propria.
Archivio Autore: Cosimo Simonetta
Se Maradona, in un mondo parallelo, avesse scelto Catanzaro e non Napoli, alcuni tifosi catanzaresi (alcuni, per carità) lo avrebbero bollato così: “Bravo, è bravo. Però è basso, tozzo e non calcia col destro”.
Amore a prima vista tra Massimo Rastelli e la sua squadra.
Non accennano a finire gli attestati di solidarietà che la città di Catanzaro, per mezzo dei suoi tifosi, sta ricevendo da molti stadi d’Italia, per il dramma vissuto la scorsa settimana.
Una delle doti umane di Vincenzo Vivarini, da persona perbene, è l’onestà intellettuale, per la quale nel post-partita del “Partenio“, la stampa locale plaude e rinnova la propria stima al tecnico del Catanzaro.
Finisce 2-2 Avellino-Catanzaro. “Partenio-Lombardi” delle grandi occasioni, per Avellino – Catanzaro.
Mister Vivarini parla in sala stampa.
Se c’è un simbolo che meglio di altri incarna lo spirito irpino, è Rastelli.
Che Katseris fosse un talento di prospettiva lo si era percepito la scorsa estate.
Nell’incrociare Scognamillo, fuori dal campo, di volta in volta si resta abbagliati dal suo sorridere e dalla voglia di scherzare. Elemento che contraddistingue questo gruppo.