La Viterbese ci crede.
Una settimana che ha ribaltato lo spirito negli uomini di Giacomo Filippi, rinvigoriti dal 2-0 contro il San Donato Tavernelle in Coppa Italia, ma soprattutto dall’inaspettata vittoria di Monopoli (prossimo avversario delle Aquile), la prima del torneo. Due vittorie che hanno riportato un po’ di armonia nell’ambiente, sconquassato dopo il clamoroso tonfo casalingo nel derby con il Latina; un 1-5 che aveva messo in discussione la panchina di Filippi. La situazione, alla luce di una classifica che vede i Leoni a quota 6 punti, resta pur sempre delicata, ma quella coltre di nubi appare diradata e si intravedono spiragli di luce. Ora, però, serve ritrovare identità e fare punti per risalire la china. Così, domani sera, al “Ceravolo”, la Viterbese punterà a bissare l’impresa di Monopoli, consapevole di trovare sul proprio cammino il Catanzaro, una delle migliori squadre del torneo.
Filippi, alla vigilia, nell’incontro con la stampa, ha parlato di “autostima ritrovata” sebbene la squadra, a parte il capitombolo con il Latina, avesse sempre offerto prestazioni positive. A Catanzaro, quindi, giungerà una Viterbese “consapevole di trovare un avversario fortissimo, ma altrettanto consapevole delle proprie forze”. Perlomeno è questo il messaggio lanciato da mister Filippi che potrà contare su Di Cairano dopo il turno di squalifica ma dovrà fare a meno di Riggio, uno degli ex giallorossi.
Una squadra valida, quella laziale: l’undici di partenza non dovrebbe subire variazioni, con la coppia offensiva composta dagli esperti Marotta e Polidori, mentre Volpicelli sembra destinato nuovamente a partire dalla panchina.
“Abbiamo bisogno di punti e cercheremo in tutti i modi di portarli a casa“, dichiara il tecnico, preferendo restare focalizzato sulla partita senza dare grosse indicazioni su disposizioni tattiche o un eventuale turn over mirato a centellinare le energie dei suoi, in vista del doppio impegno ravvicinato tra Catanzaro e Avellino in casa: “In campo scenderà chi offrirà maggiori garanzie fisiche, non solo tecniche – sostiene Filippi -. Tuttavia dispongo delle risorse per poter fare affidamento su tutti gli elementi in rosa”.
Da par suo, Vincenzo Vivarini non vuol sentir parlare di “testacoda”, contrariamente a ciò che recita la classifica del girone C: certe partite nascondono insidie accentuate dall’impatto emotivo con cui si approccerà l’avversario. Specie se l’avversario in questione è in fiducia.