Il mese di luglio è entrato da due giorni e in casa Catanzaro ancora serve riempire il tassello riguardante la scelta del tecnico per la prossima stagione. La piazza è in fermento assoluto e, le voci che si rincorrono, alimentano questo tamtam mediatico, tra mugugni e suggestioni che sembrerebbero interessanti.
Nelle ultime quarantotto ore, sono avanzate ulteriori supposizioni che vanno ad aggiungersi alla lista dei nomi già vagliati in precedenza.
Al momento bocche cucite in via Gioacchino da Fiore, dove si sta lavorando alacremente per individuare il profilo giusto e annunciarlo, quasi certamente, nella conferenza stampa in programma per domani, ore 16.00.
Sembra congelata la pista Bianco, ma occhio alla suggestione Sottil, oltre al pendolo che oscilla tra Zaffaroni e Caserta, con quest’ultimo seriamente candidato.
L’attesa mette fermento nella tifoseria che si aspettava, certamente, di conoscere prima il nome dell’erede di Vincenzo Vivarini. Tuttavia, ormai, siamo agli sgoccioli di questa situazione, a tratti forse un po’ bizzarra, ed è questione veramente di ore, al più tardi domani, allorquando nella suddetta conferenza stampa di presentazione dei due direttori, alla presenza del patron Floriano Noto, scopriremo il nome di chi andrà ad occupare la panchina delle Aquile per la stagione 2024/2025.
A proposito dell’ormai ex tecnico, sullo sfondo, le sue prime parole da allenatore del Frosinone ripercorrono il cliché di affermazioni esposte da timoniere dell’US, fino a poche settimane fa: entusiasmo, applicazione (espressione a lui tanto cara) e… la voglia di inseguire il sogno Serie A.
“Una nuova stimolante avventura”, dice Vivarini, anteponendo un ringraziamento alla città di Catanzaro: “Una piazza che ha dato, a me e al mio staff, la possibilità di lavorare e mettere in pratica le nostre idee con serenità, a cui saremo sempre molto legati”, sostiene.
“Se sono qui è grazie al Catanzaro, ma come sempre i campionati me li sono guadagnati vincendoli, nella mia carriera”, sottolinea l’ex trainer delle Aquile, ribadendo l’importanza dei risultati al di là del gioco e soffermandosi su un punto specifico del suo modus operandi: “Poche chiacchiere, lavorare tanto”.