Dopo aver siglato la doppietta che ha contribuito alla vittoria contro l’Avellino, Tommaso Biasci si presenta ai microfoni della sala stampa. Il 4-1 finale sarebbe stato anche più rotondo se non fosse stato per via delle parate di Pane, che ha tenuto aperto il match nel limite del possibile. Alla lunga, la coralità di gioco e le individualità del Catanzaro – ed un Biasci in giornata super – hanno fatto la differenza.
In prima battuta, l’attaccante toscano analizza lucidamente la partita, senza lasciarsi andare – considerato il lauto vantaggio sul Crotone – a facili entusiasmi. “Abbiamo fatto una grandissima partita – esordisce – perché, nonostante avessimo preso gol subito, abbiamo reagito creando numerose occasioni, ma avremmo potuto chiuderla prima”.
“Il campionato è ancora lungo – aggiunge il 28 delle Aquile – e anche se abbiamo un vantaggio importante, ci sono ancora otto partite da giocare.”
Nelle ultime partite, certamente, si è visto un Biasci ritrovato dal punto di vista atletico, maggiormente nel vivo del gioco: “Fisicamente mi sono sempre sentito bene – spiega – magari sono venuto a mancare sotto l’aspetto realizzativo in qualche partita ma, quando la squadra vince e fa bene, è ovvio che sì dia priorità alla squadra e non all’obiettivo personale.” Anche quando, però, ha un po’ faticato, non è mancato il supporto dell’allenatore, in merito al quale l’attaccante spende parole al miele. “Sicuramente il mister mi inietta sempre fiducia – afferma il calciatore nativo di San Giuliano Terme -. Da quando sono arrivato, a gennaio dello scorso anno, mi ha fatto sentire un calciatore importante, a differenza del contesto nel quale mi trovato prima”.
Un altro fattore determinante, in questa stagione, la sua vena realizzativa. “Ora stanno arrivando più gol – analizza – ma siamo fondamentali tutti gli attaccanti, a prescindere dal minutaggio che ci viene concesso”. “Gli obiettivi personali, è chiaro – aggiunge sull’argomento – sono importanti, ma per me è più importante la squadra”.
Di una cosa però, Tommaso Biasci, è certo: “Ad inizio campionato immaginavo che sarei riuscito a trovare spesso la rete – rivela -. Per come avevamo chiuso lo scorso campionato – visto come si son messe le cose – ero sicuro che avrei fatto molti gol quest’anno”.
A margine della conferenza stampa, si è espresso anche sulla decisione di calciare lui il penalty, allontanando lo spettro della scaramanzia dopo il rigore sbagliato all’andata da Iemmello contro l’Avellino. “Con Pietro – la chiosa dell’attaccante- abbiamo deciso, da qualche partita, di calciare i rigori a seconda di come ci sentiamo sul momento in campo. Oggi toccava a me e sono andato io”.