“Blackout dopo il 3-1, ora lavorare sul piano mentale”: Caserta a caldo

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Il Catanzaro saluta la Coppa Italia Frecciarossa dopo una fugace apparizione, col medesimo risultato del match della scorsa edizione: 4 a 1 a Udine, 4 a 1 ad Empoli.

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Differenza sostanziale, però, nell’atteggiamento, nei tratti somatici della sconfitta. Una sconfitta tutto sommato indolore e che lasciava intravedere elementi positivi (poi confermati col tempo) contro i friulani, lontana parente dalla caduta libera di questa sera, al “Castellani”.

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Si salva poco o nulla, a parte una prima frazione di gioco dignitosa, dove i giallorossi hanno anche manovrato con convinzione nella metà campo di casa, talvolta ponendosi alla pari con l’Empoli, pur sempre squadra di Serie A.

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E occorre “ringraziare” il fatto che i giocatori empolesi, a risultato acquisito, abbiano scelto di danzare sul velluto e non pungere, sprecando l’impossibile, altrimenti la sconfitta avrebbe avuto la connotazione della batosta, più di quanto non lo sia già stata.

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Ai microfoni Fabio Caserta, ciononostante, trae delle indicazioni positive, specialmente correlate alla prima ora di gioco: “La squadra è stata in partita, peccato essere andati sotto dopo due minuti dall’avvio della ripresa, ma è stato un ottimo primo tempo. Dopo il 2-1 siamo ripartiti anche bene, ma incassato il terzo gol abbiamo avuto un blackout – commenta il trainer dell’US -, unico neo di serata, a prescindere dal risultato”.

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“Sapevamo di affrontare una squadra di categoria superiore, che ha iniziato a lavorare in ritiro dieci giorni prima e ciò non è poco – continua Caserta -, però sono contento della prima ora di gioco. Nell’analisi, a freddo, dovrò mettere da parte le cose positive e lavorare sugli aspetti negativi, soprattutto sulla gestione dei momenti di difficoltà, puntualizza.

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Ecco, il Catanzaro ha dimostrato di andare facilmente in panne, calare atleticamente (e mentalmente), finendo la benzina troppo presto, senza uno straccio di idea nei secondi quarantacinque: “Le difficoltà capiteranno durante tutto l’arco del campionato, quindi dovremo essere bravi a gestirli – sottolinea l’allenatore calabrese -. Quando si va sotto 3 a 1 contro una squadra come l’Empoli, occorre non esporsi a ripartenze, ma capisco la voglia dei ragazzi di alzarsi a pressare per recuperare. Io guardo oltre il risultato, dobbiamo ripartire da quei sessanta minuti fatti bene”, dice.

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Non è il caso di additare il singolo reparto, stando alle parole del mister, ma fare una disamina consuntiva allora: “Non è stato un problema imputabile alla linea difensiva, poiché nel primo tempo abbiamo retto anche bene, accettando l’uno contro uno – sostiene -. Venendo un po’ meno la condizione fisica, dopo il 3 a 1 avremmo dovuto leggere meglio la partita, restare ‘bassi’, quindi si tratta di errori di lettura di tutta la squadra”.

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Cestinare questa serata e tuffarsi ora nel campionato, che incombe. E, come più volte ribadito, non è il caso di derubricare il tutto al cosiddetto “calcio d’agosto”: questo mese registra in agenda quattro partite del torneo cadetto, che è preferibile non steccare. “Dobbiamo lavorare sull’aspetto mentale, secondo me molto più importante di quello tecnico-tattico”, conclude Caserta.

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