È stato il protagonista assoluto della serata, Fabio Borini, con la sua tripletta. L’ex giocatore di Roma, Milan e Liverpool ha marchiato col suo nome la serata del “Ceravolo”, al cospetto di un Catanzaro sì rimaneggiato, ma che ha proposto la stessa filosofia di gioco.
L’1-3 finale, quindi, consegna una Sampdoria rinvigorita, lontana parente da quella fragile e ignara di sé di inizio anno, caduta a Marassi contro le Aquile, ad esempio. Ragionevolmente, i blucerchiati potranno essere la mina vagante dei playoff.
La gioia per la vittoria, tuttavia, ha lasciato quel lieve retrogusto amaro per non essere riusciti ad andare oltre, magari scollinando quel settimo posto che introduce la trasferta a Palermo la prossima settimana.
“Non è stata una vittoria figlia del ‘caso’, ma frutto di duro lavoro. Abbiamo preparato bene questa partita e i tre gol sono nati da azioni preparate“, dice Borini in zona mista.
“Avevamo fame, volevamo la vittoria, volevamo il sesto posto – continua il capitano della Samp, che con Pirlo ha condiviso qualche convocazione in Nazionale, nel 2012 -. Adesso siamo consapevoli del fatto che le altre squadre non vorranno giocare contro di noi. Ciò ci spinge ad andare forte”.
Inevitabilmente, ripensando alla piega che aveva assunto la stagione con quella falsa partenza, tra incertezze e sconfitte (e la penalizzazione), oggi è giusto ritenersi soddisfatti e fiduciosi: “All’inizio nessuno si sarebbe aspettato la qualificazione con un turno d’anticipo, da parte nostra – sottolinea Borini -. Adesso ai playoff dovremo ricordare a tutti che siamo la Samp”.