Simone Pontisso è sempre stato un elemento importante per il Catanzaro Calcio. E ora che il centrocampista è giunto alla sua terza stagione in giallorosso, il suo potenziale – mai sottovalutato, ci mancherebbe – sta emergendo e si sta confermando proficuo soprattutto in termini di risultati.
Il numero 20 delle Aquile ha iniziato il campionato sulla falsariga di come aveva concluso il torneo precedente: da protagonista, al fianco di Petriccione e con prestazioni sugli scudi impreziositi da gol pesanti.
La transizione da Vivarini a Caserta, a questo punto, sancisce di fatto una sorta di investitura per un calciatore che si rende indispensabile per il tipo di sistema che l’allenatore ha in mente. Infatti, al netto delle defezioni che hanno indotto mister Caserta ad “arrangiare” un 3-5-2, nel centrocampo a due del 4-2-3-1 che con ogni probabilità sarà il modulo che adotterà l’US, Pontisso potrebbe essere veramente attore principale.
E alla “prima” in un “Ceravolo” straordinariamente caldo e partecipe, il 24enne ha trovato la via del gol ancora una volta, quindi: una rete provvidenziale, che consentito al Catanzaro di rimettere la gara sui giusti binari in avvio di ripresa.
Ai microfoni, allora, Pontisso ripercorre le fasi salienti del match pareggiato con Sassuolo. Un risultato fondamentalmente giusto, che traccia anche una crescita dei giallorossi dopo gli ultimi scampoli di preparazione un po’ ad intermittenza, tra prove opache e risultati negativi (su tutti la caduta di Empoli in Coppa): “Sapevamo potesse essere un avversario tosto, il Sassuolo – dice -. Ma abbiamo disputato una grande partita contro questa squadra molto forte, avendola studiata bene in settimana”.
Impossibile non riconoscere il valore dell’organico neroverde, strutturato per il ritorno in massima serie: “La qualità degli avversari non si discute, vista la loro esperienza in A e in palcoscenici internazionali”, sottolinea Simone, bravo anche a spendere un fallo tattico (con giallo) su Bajrami nel primo tempo, evitando che si involasse a campo aperto verso la porta.
Il merito dei giallorossi, inoltre, è stato quello di non demordere, non abbassare la testa una volta incassato il gol, cosa che avrebbe potuto disunirli, come avvenuto ad Empoli: “Siamo stati bravi più che altro a rimanere in partita. Nel pre-campionato è accaduto che, una volta preso un gol, ci siamo un po’ sfaldati – ammette -, invece dopo essere andati sotto siamo rimasti in partita, con la consapevolezza di poterla recuperare e così è stato”.
Tante le analogie tra il modus operandi di Vivarini e quello di Caserta, ma si notano delle differenze sostanziali, sul piano tattico: “La volontà di giocare la palla è rimasta la stessa, però adesso il mister vuole che si vada in verticale appena ci sia la possibilità, per andare ad attaccare la porta e far gol – spiega Pontisso -, mentre lo scorso anno c’era un po più di fraseggio, quel tener palla mirato ad aspettare le pressioni”.
E al di là di chi sia al timone, per il centrocampista friulano non cambierà l’approccio e l’umiltà nel lavoro: “Mi sono trovato bene con Vivarini, certo, ma anche ora con Caserta. Io devo pensare solo a lavorare bene e fare il mio compito”, conclude.