Antonio Calabro e il suo passato recente.
Un passato tra luci e ombre, tra il silenzio degli spalti, in piena pandemia e la soddisfazione di aver centrato un secondo posto sul quale, evidentemente, nessuno avrebbe scommesso un caffè, per una serie di ragioni. Poi, l’amarezza dell’esonero, cedendo il testimone a chi, oggi, è gonfaloniere del “progetto Catanzaro”: Vincenzo Vivarini.
Catanzaro – Francavilla non sarà certo una partita come le altre, ma chi veste i panni del professionista, sa che dovrà vivere queste ore con razionalità e distacco, almeno apparente.
Ma Calabro, in cuor suo, spera nella “legge dell’ex”, spera di poter giocare uno scherzetto alla sua vecchia squadra, disponendo di un gruppo galvanizzato dalla rivitalizzante vittoria sul Pescara, mercoledì. Battere quella che era la seconda in classifica (facendo un favore proprio all’US) ha consentito alla Virtus di lavorare con entusiasmo e mettersi in una condizione di leggerezza mentale, per la sfida che avrà luogo domani, alle 14.30.
Tornare al “Ceravolo” per lui, avrà un sapore agrodolce: “È ovvio che per me non sia una partita normale, proprio come accadeva quando affrontavo il Francavilla – dice Calabro ai microfoni -. Tornare da avversari dove si è stati bene è sempre emozionante. Non posso negare di sentire delle emozioni quando ripercorro certi momenti, specie in un ambiente dove mi hanno trattato benissimo”. Ma queste sensazioni intime si mescolano solo negli attimi antecedenti alla gara. Dopo il calcio d’inizio ci si concentra unicamente sulle ostilità del campo e l’emotività lascia spazio a grinta e pragmatismo, alla voglia di imporsi. I pugliesi, però, dovranno fare i conti con diverse assenze, come lo squalificato Patierno o Perez, tra gli altri. Per questo il trainer di Galatina farà di necessità, virtù: “Non ci sono grandi ‘sorprese’ da lanciare in formazione – preannuncia -. Alle assenze si sopperisce solo giocando da squadra, con le unghie e con i denti, con lo stesso spirito della gara contro il Pescara”. Spirito combattivo e spensieratezza, predica il tecnico biancazzurro, che ha approfittato di questi giorni per far ricaricare le pile ai suoi ragazzi, reduci dal doppio impegno ravvicinato: “Dobbiamo giocarcela con spensieratezza per fare la partita perfetta, ma potrebbe anche non bastare! Servirà dare tutto, fino all’ultima goccia di sudore, con anima e cuore”.
Inevitabilmente, Calabro offre la sua valutazione sulla lotta al vertice e si espone in un parallelismo tra questo Catanzaro e le protagoniste dei campionati precedenti: “Il cammino del Catanzaro è molto più simile a quello della Ternana di due anni fa, che ha ammazzato ogni diretta concorrente, in casa e fuori, non a quello del Bari della scorsa stagione, ad esempio”. Infine, una chiave di lettura che accomuna il modus operandi di molti, per riuscire a raggiungere i propri obiettivi: “Secondo me la squadra che lavora senza curarsi della classifica, di partita in partita, è propensa a dare continuità ai risultati– osserva -. Come sostenevo in avvio di stagione, è un campionato strano. Non conviene neanche al Catanzaro preoccuparsi della classifica”.
Ciò che attrarrà la curiosità di molti sarà l’impatto nel fare capolino sul rettangolo verde, nell’accomodarsi in panchina, anche nello stringere la mano al collega Vivarini.