È da ritenere tra le prime operazioni di mercato in uscita dell’era Noto (se non la prima), cronologicamente parlando.
Allora poco più che un ragazzino, dopo una stagione in cui si è guadagnato l’attenzione degli addetti ai lavori nonostante “l’anno di transizione” del “nuovo” Catanzaro, Marco Imperiale riuscì comunque ad emergere.
E negli anni, il difensore siciliano – oggi 26enne – può dire di aver fatto un percorso professionale più che discreto.
Dal Catanzaro all’Empoli nell’estate 2018, l’ex giallorosso ha fatto esperienza tra Siena e Piacenza, per poi approdare a Carrara nel 2020 dove è divenuto un punto solido… come il marmo.
Facili battute a parte, Imperiale nel tempo è cresciuto e sabato ha nuovamente incrociato la sua ex squadra, stavolta in casa, dopo la sconfitta di inizio stagione, quando la Carrarese muoveva i primi passi in B, su gambe legittimamente gracili, da neopromossa che si approccia alla cadetteria ignara di sé.
Nel corso dei mesi la squadra di Antonio Calabro (altro ex del contesto) ha dimostrato di poterci stare, di poter dire la sua in questo torneo, sebbene manchi ancora qualche metro all’aritmetica salvezza. Ma il punto colto contro l’US certifica la maturità e il valore di questa compagine.
“È stata indubbiamente una gara tosta. Sapevamo del valore del Catanzaro, ciononostante abbiamo fornito una grandissima prestazione, ottenendo un ottimo punto“, ha commentato Imperiale, che è tornato a parlare dopo il 2-2 dello “Stadio dei Marmi”, nel consueto appuntamento sui canali carrarini.
Contrariamente all’amarezza di Calabro, palesata nell’immediato postpartita (LEGGI QUI), il capitano della Carrarese si tiene stretto il pari “visto come si era messa la gara”: “Una volta in vantaggio, abbiamo subito due gol dopo essere calati e contro determinate squadre – ha aggiunto – questi ‘dettagli’ vengono pagati a caro prezzo. Però siamo riusciti a recuperare e metterla sui binari giusti”.