Archiviata la sosta di novembre, se ne riparlerà a marzo per un nuovo stop per gli impegni delle Nazionali.
Per il Catanzaro, ora è tempo di concentrarsi nuovamente sui “temi di casa nostra”, programmando un tour de force che vedrà impegnati i singoli campionati anche sotto Natale.
Cinque gare da disputare fino al giro di boa in cadetteria e poi sarà tempo di primi bilanci sulla stagione in corso.
C’è chi, però, tra qualche mancato risultato di inizio stagione e una rosa ancora da pianificare nei suoi uomini cardine, ha già dovuto affrontare gli up e down di una piazza esigente come quella catanzarese.
E’ il caso del tecnico delle Aquile, Fabio Caserta che, ora sembra aver trovato la chiave giusta per sbloccare il forziere giallorosso.
Alla vigilia della gara casalinga contro il neopromosso Mantova, il trainer, analizza il momento dei suoi dai microfoni del centro sportivo di San Floro: “Nelle due settimane di sosta abbiamo lavorato tanto, perlopiù sotto l’aspetto fisico, poiché la partita con la Reggiana è stata molto impegnativa – esordisce -. Dobbiamo ripartire dall’atteggiamento che ci ha portato a conquistare il 2-2. Nel momento in cui bisogna recuperare il risultato, è necessario avere a disposizione più giocatori offensivi possibile, per sfruttare le diverse situazioni che potrebbero crearsi”.
Un solo punto in graduatoria separa Mantova e Catanzaro, con i lombardi a quota sedici conquistati contro i quindici dei calabresi, che lasciano pensare ad una sfida equilibrata e ricca di insidie da ambe le parti: “Il Mantova è la squadra che meglio palleggia in Serie B nella propria metà-campo. Si tratta di un gruppo collaudato, visto anche lo straordinario risultato ottenuto nella stagione precedente – ammette l’allenatore melitese -. Mi ricorda tanto il Catanzaro dello scorso anno, dunque, conosciamo bene le loro trame di gioco ma anche i loro punti deboli. Noi dovremo essere attenti quando abbiamo la palla, ma soprattutto in fase di non possesso”.
Il tecnico biancorosso Davide Possanzini che, in passato ha lavorato con Caserta, conosce bene anche pregi e difetti di capitan Iemmello: “Le squadre avversarie non preparano le gare solo sulla marcatura di Iemmello, ma sulla probabile formazione. Ho avuto modo di conoscere Possanzini e so quanto creda nei mezzi della propria rosa – puntualizza -. In casa, nell’ultimo periodo, hanno sfruttato meglio il fattore campo ma anche in trasferta hanno fornito delle prestazioni sempre all’altezza degli avversari”.
Il focus si sposta su alcuni dei nuovi elementi in rosa, che hanno trovato poco spazio in questo primo terzo di “regular season” e che stanno riscontrando numerose falle a imporsi nello scacchiere designato da Caserta.
Su tutti, Buso e Turicchia: “Buso è entrato molto bene nel match di Reggio Emilia. Quando un calciatore appena arrivato trova poco spazio potrebbe avere meno stimoli anche nell’allenamento quotidiano, ma il ragazzo sta dimostrando il contrario – asserisce il trainer giallorosso -. Ha migliorato tanto la condizione fisica rispetto alla sosta precedente, ora tocca a me trovare la posizione ideale in campo sia per lui, sia per gli altri che si sono uniti a noi con leggero ritardo. Può sfruttare le proprie caratteristiche facendo il quinto, ma questo significherebbe penalizzarlo, dunque, spesso ho preferito farlo entrare a partita in corso, agevolato da una formazione più offensiva”.
“Turicchia, dal canto suo, ha trovato spazio, per via delle scelte di formazione che vengono fatte – dice -. Verrà valutato soprattutto in relazione alle caratteristiche dell’avversario e alla gara che vogliamo fare”.
Prosegue lo stesso Caserta, svelando quale sia l’assetto che il suo Catanzaro adotterà anche nelle prossime sfide: “Modificare la disposizione di una squadra così ben allenata, che aveva già i propri automatismi collaudati è assai complicato. Per tale motivo, abbiamo riscontrato difficoltà all’inizio, perlopiù nel momento in cui ci schieravamo con due centrocampisti – dice l’allenatore delle Aquile -. Quando, invece, abbiamo cambiato l’assetto tattico, inserendo un centrocampista in più, anche le qualità di diversi giocatori sono venute fuori. Il 3-5-2 è il modulo migliore per questa squadra perché fornisce ottime garanzie per chi scende in campo”.
“I pareggi contro Cittadella e Salernitana, per noi, sono valse come sconfitte, per come sono arrivati. Analogamente, quello contro la Reggiana ci permette di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ora, però, è il momento di vincere!”, conclude un fiducioso Caserta che, però, dovrà ancora fare a meno degli indisponibili Situm, Antonini e La Mantia, non pienamente recuperati.