I risultati di circa due settimane di lavoro senza partite potranno soppesarsi soltanto domani sera, nella trasferta di Bari. Perché torna il campionato e il Catanzaro è chiamato a fornire risposte concrete in maniera quasi inappellabile.
Non fare risultato, ancora, al “San Nicola”, campo storicamente difficile – in casa di una squadra forte sulla carta ma, a sua volta, in cerca di una quadra – potrebbe aprire chissà quali scenari, in casa giallorossa.
Fabio Caserta, tuttavia, si approccia all’impegno con immutata serenità, conscio del “buon lavoro tecnico-tattico e mentale svolto nei giorni scorsi”: in queste battute si sintetizza il suo pensiero, alla vigilia.
“Questi giorni sono serviti per fare un lavoro intenso su alcuni aspetti tecnico-tattici. La sosta, poi, permette di parlare tanto singolarmente coi calciatori, da vero gruppo – ammette il mister ai microfoni del Poligiovino -. Quando non ci sono i risultati auspicati bisogna intervenire sul piano mentale, specie se si dispone (come nel mio caso) di ragazzi fantastici che lavorano benissimo”.
Se il lavoro settimanale non è “accompagnato” dalle vittorie, infatti, il contraccolpo psicologico può lasciare uno strascico non indifferente: “Dispiace quando non arrivano i risultati nonostante la grande applicazione da parte di tutta la rosa – continua il tecnico di Melito Porto Salvo -. Così ne abbiamo approfittato anche per trovare in noi la sicurezza di essere un gruppo solido, forte, che non deve abbattersi”.
Senza scoprire le carte circa il modulo, è facilmente deducibile che il Catanzaro si predisporrà col 3-5-2 al “San Nicola”: “Sono molto soddisfatto di ciò che ho visto durante gli allenamenti”, sostiene Caserta.
“Dovremo valutare chi è reduce da acciacchi, su tutti Pittarello, che ha subito una distorsione e non è stato bene per tutta la settimana”, ammette il trainer dell’US, il quale, tra l’altro, sottolinea lo stato di forma ritrovato dei vari La Mantia e Coulibaly, oltre al recuperato di Pagano, ad esempio.
L’uomo più atteso, in ogni caso, resta il capitano, colui che sta al timone in campo: Pietro Iemmello ha smaltito il guaio al polpaccio che ne ha impedito l’utilizzo nell’ultimo mese e si prepara a condurre i suoi.
“È un valore aggiunto, che fa la differenza in questa categoria essendo superiore alla media – rimarca il mister -. Magari in alcune partite, per via della condizione fisica non ideale a causa del problema al polpaccio, non si è espresso come avrebbe voluto e non è stato ‘il solito Iemmello’, ma per noi, anche al 50% è un valore aggiunto”.
Dieci punti in classifica, due pareggi nelle ultime due, non rappresentano proprio un percorso in linea con le ambizioni dei Galletti di Moreno Longo. Resta prioritario – se veramente il Bari vuole accasarsi quantomeno in zona playoff – battere il Catanzaro e tornare alla vittoria.
“Il Bari sta bene. Di norma gioca con un 3-5-2 e in alcuni momenti dispone due centrocampisti e un altro un po’ più avanzato, ma in base a chi schiererà dovremo farci trovare pronti – osserva Caserta -. È una squadra molto aggressiva, che ha un’identità chiara e sa cosa fare, ma noi dovremo essere bravi a fare le nostre giocate sempre, a prescindere dall’avversario”.
Al di là degli interpreti, degli attori principali di questo friday night, il Catanzaro ha il dovere di mettere fieno in cascina, di alzare la testa e ingranare la marcia giusta, possibilmente nelle cinque partite che separano dalla prossima sosta, a novembre. Un altro mini-ciclo di gare impegnative, che testerà il reale valore dell’US.
L’allenatore sa di non poter sbagliare: “Ho la fortuna di avere in ogni reparto più di un elemento sullo stesso livello – chiosa Caserta -. A prescindere dalle mie scelte in ogni reparto, so che ognuno può darmi delle garanzie“.
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