Fabio Caserta, “atto secondo”. Nella sala stampa del Poligiovino si riprende il filo conduttore interrotto a caldo al “Marulla” ma non per (ri)analizzare in maniera morbosa i momenti concitati del derby, ma per mettere i puntini sulle “i” e non riparlarne più, per ora. L’allenatore del Catanzaro è categorico: “Se n’è parlato per sei mesi, ora basta, voltiamo pagina”. Più chiaro di così..!
“Veder sfuggire una vittoria che per noi significava tanto, all’ultima azione, sicuramente lascia l’amaro in bocca. Peccato, c’è mancato poco, avremmo dovuto essere bravi nella gestione subito dopo il gol e ne abbiamo parlato tra di noi, però non voglio più parlarne”, avverte il tecnico melitese, che ha posto in evidenza l’involuzione sul piano emotivo palesata nel finale.
Non mancano le “stilettate” da parte del mister: “Per me il derby aveva un significato particolare, più di qualche ‘pseudo-tifoso’ o giornalista, coloro che attendono solo il momento opportuno per criticare – dice senza fronzoli -. Occorre semmai analizzare tutto il percorso, eccetto Cesena e quei dieci minuti di Cosenza! Da domani, con l’avvio del girone di ritorno, inizia un altro campionato e questa squadra ha dimostrato di potersela giocare con tutti”.
Cosa vuole Caserta? Il mister è perentorio: “Qualche vittoria in più, mantenendo le prestazioni fin qui offerte, all’altezza delle nostre qualità e della piazza – annuncia -. Accantoniamo tutto, il derby è passato e ne riparleremo nella settimana che precede il ritorno, a marzo”.
Al “Ceravolo”, quindi, una Salernitana ferita più delle Aquile, per un torneo ben al di sotto delle aspettative, segnato da dissidi interni alla società e una tifoseria delusa: “Affronteremo una squadra che aveva obiettivi diversi rispetto all’attuale posizione di classifica – premette Caserta -. Dovremo approcciare bene, chiedo alla squadra una reazione di rabbia, contando sull’aiuto del pubblico per chiudere bene l’anno”.
Complesso duellare con un avversario in cerca di se stesso: “Non è facile affrontare chi vive un periodo di difficoltà – sostiene -, lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle col Frosinone, ad esempio. Vi è sempre un motivo d’orgoglio in più per superare il momento”.
Con Pompetti sulla via del recupero – seppur non al top – senza Bonini (che già a Cosenza aveva stretto i denti per l’inghippo al ginocchio) e probabilmente Buso, mentre si valutano Koutsoupias e Coulibaly a parte D’Alessandro, il Catanzaro ha dimostrato di poter affidarsi anche al 4-4-2 al netto di quanto mostrato contro i lupi. Ma questo gruppo “ha margini di crescita e deve migliorare specie negli ultimi metri, nell’ultimo passaggio”, stando alle parole di Caserta.
“Appena arrivato ero consapevole delle difficoltà nel subentrare ad un allenatore con cui si è fatto veramente benissimo in due anni, ma sinceramente sono molto contento della risposta dei ragazzi – rimarca il trainer dell’US, nel tracciare un primissimo bilancio al giro di boa -. Avevo messo in preventivo le difficoltà attraversate inizialmente e, ad oggi, posso dire che questa squadra meriterebbe qualche punto in più, però ho bisogno di restare razionale ed equilibrato“, osserva, glissando sul capitolo mercato con una battuta: “Io, il direttore e la società abbiamo un’idea su come muoverci”.
Intanto, però, sarà essenziale congedarsi bene da questo 2024.