“Catanzaro rivelazione, ma noi abbiamo la necessità di fare punti”: ne ha vissute troppe di panchine, Fabrizio Castori, per non saper decifrare la situazione critica del suo Ascoli. Un cammino sempre più insidioso per i bianconeri, che non sono riusciti a dar seguito al successo colto proprio contro il Catanzaro, sotto Natale. Un barlume di luce che non è riuscita poi a divampare, poiché i risultati non sono mai decollati a parte qualche eccezione, come la vittoria di Como o il pareggio di Parma.
Non che il “bel gioco” sia mai stato di casa ad Ascoli, in questa stagione: sarà un’osservazione eccessivamente critica, ma è così. Per surclassare le Aquile – tentennanti, goffe e molli al “Del Duca” – i bianconeri si erano avvalsi di grinta e furbizia, non senza malizia e quel “gioco sporco” talvolta necessario anche in un torneo qualitativamente alto come la B. Una sconfitta che sarà stata sicuramente d’insegnamento per gli uomini di Vivarini.
Sono passati meno di due mesi dalla gara d’andata e tra poco si replicherà al “Ceravolo”, ma la posizione dell’Ascoli inizia a farsi preoccupante: ecco perché non è più possibile fare calcoli e occorrerà giocare a viso aperto contro chiunque per portare fieno in cascina. La sconfitta – tra le polemiche – contro il Sudtirol ha generato uno strascico psicologico non indifferente, oltre a squalifiche e inibizioni (LEGGI QUI) in casa ascolana. Allora sarà doveroso porre le basi per una ripartenza immediata, passando dalla Calabria.
“Vogliamo rifarci perché abbiamo perso un importante scontro diretto, anche se il Sudtirol è squadra forte e non di secondo piano – avvisa Castori ai microfoni -. Mettiamo via questa sconfitta dopo averla analizzata e guardiamo avanti. Fra quarantotto ore affronteremo una squadra in grande condizione, la sorpresa del campionato, ma noi abbiamo la necessità impellente di fare punti e recuperare terreno”.
L’esito degli esami strumentali a cui si è sottoposto Mendes (l’attaccante portoghese aveva deciso la partita a dicembre) consente di tirare un sospiro di sollievo: nessuna lesione tendinea né fratture, ma il calciatore salterà la trasferta proprio come Nestorovski e Gagliolo, entrambi per un guaio al polpaccio. Il tecnico marchigiano, quasi ironicamente, non può che prenderne atto e fare spallucce: “Questa condizione di emergenza va avanti da quando sono arrivato, ormai è un’abitudine”, risponde il trainer, che dovrà fare di necessità virtù anche stavolta.
Difficile, tra l’altro, ipotizzare e prevenire le mosse dell’avversario, memore della trama scritta al “Del Duca”. Quella di sabato, sarà una sfida diversa: “Non posso entrare nella testa di Vivarini per sapere cosa farà – scherza Castori -, la sua è una squadra collaudata da tre anni di lavoro, quindi saprà fare le cose migliori, però noi dobbiamo concentrarci sul nostro di lavoro. Rispettiamo il Catanzaro, rivelazione dell’anno, ma dovremo spenderci in tutto ciò che abbiamo“, rammenta l’esperto allenatore, anche sorvolando sul mercato misurato dell’US, bollandolo con una battuta: “Non aveva bisogno di ricorrere tanto al mercato”.
E sull’ambiente che trascinerà le Aquile, sabato pomeriggio, all’ex “Militare“, Castori trae uno spunto positivo, seppur da “rivale” che si gioca fuori casa: “Il calcio è lo sport della gente – dice -, allora la grande affluenza migliora la concentrazione e fa crescere l’adrenalina anche negli avversari”.
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