Sedici punti, un ritmo da big in casa e la spensieratezza di chi non deve dimostrare niente a nessuno, se non a se stesso.
È in linea con le proprie aspettative il Mantova e guai a dare della “matricola” ai virgiliani, così come era fuoriluogo adoperare questa espressione per il Catanzaro lo scorso anno; formula riduttiva rispetto al valore dei giallorossi.
E di valore ne hanno – eccome – anche gli uomini di Davide Possanzini. Un califfo della cadetteria del recente passato (non sono mancati i timbri contro l’US, nelle poche circostanze in cui ci si è trovati avversari), che si sta consacrando come allenatore promettente.
Dopo la promozione della stagione passata, allora non mancano i paragoni con il Catanzaro di Vivarini, arrivato a giocarsi una semifinale playoff.
Paragone magari forzato, ma è pur vero che il Mantova è compagine con delle qualità, nel gioco e nelle individualità.
Insomma, i presupposti affinché si assista ad una partita viva e vibrante, sabato al “Ceravolo”, ci sono tutti.
All’appuntamento, dopo la sosta, il Mantova arriva con fiducia, sopratutto dopo la vittoria nel derby contro la Cremonese: una situazione allineata alle aspettative, seppur forse manchi qualcosina in termini di punti, stando alle parole del trainer, alla vigilia. “Ma il tempo è galantuomo“, dice.
Parola di Possanzini, che rinnova i propri pensieri di stima verso il Catanzaro: “Affrontiamo una squadra che gioca bene a calcio, al di là dei tanti pareggi. Una squadra molto propositiva, che ama avere il pallino e occupa bene spazi“, osserva ai microfoni mister Possanzini.
“E poi, due sconfitte soltanto danno la cifra di quanto sia una squadra temibile – aggiunge -, ma noi siamo consapevoli di cosa sappiamo fare coi nostri mezzi“.
La strada maestra? “Credere in ciò che facciamo, per raggiungere la salvezza – annuncia l’ex centravanti della Reggina – e sono sicuro che ci leveremo qualche soddisfazione“.
Di questo Possanzini ne è sicuro. Percorsi simili ma al contempo differenti, quelli tra due realtà geograficamente opposte: “Il Catanzaro da anni provava il salto, potendo disporre di un budget diverso dal nostro, tale da poter allestire una squadra forte in B, mantenendo quell’ossatura, con le ottime idee di Vivarini grazie alle quali ha sfiorato la A – annota l’allenatore marchigiano -. Caserta, visti i principi, non è lontano da Vivarini! La società ha puntato su un allenatore che potesse dar seguito a quel percorso e l’attuale tecnico sta facendo bene! Ciò merita di essere sottolineato“.
“Mi fa piacere affrontare squadre che vogliano vincere attraverso il gioco, il cui punto in comune al nostro è la mentalità, il voler imporsi per vincere su tutti i campi – riflette Possanzini -. Il Catanzaro ci funga da esempio, per un futuro prossimo, sebbene noi stiamo seguendo il nostro percorso, che spero possa portare delle soddisfazioni”.
Elogi e onestà intellettuale da parte di Davide Possanzini, timoniere giovane e capace, che nutre rispetto ma non timore, com’è legittimo che sia: “Certo, vorrei battere gli avversari, però è sempre un piacere vedere all’opera il Catanzaro – conclude -. Ho avuto la possibilità di andare a seguire la partita a Reggio Emilia, poiché avevamo giocato il giorno prima, per cercare di studiare e capire“.
“Il Catanzaro è una bella realtà, che si sta confermando“. Parola al campo, tra meno di quarantotto ore.