Il lato positivo degli incontri ravvicinati in calendario, è la possibilità immediata di poter voltare pagina, dopo un momento negativo. E così il Cittadella, dopo il passo falso casalingo con il Como – tre ceffoni incassati, praticamente all’angolo come un pugile suonato – si presenterà al “Nicola Ceravolo” di Catanzaro per fare innanzitutto una buona prestazione e poi, magari, risollevare le proprie sorti. Perché la classifica non è certo deficitaria – sono otto i punti fin qui totalizzati – ma quel che è necessario, è ritrovare la propria identità e cercare di assestarsi, senza balbettare.
“Mi aspetto una reazione da squadra”, ha annunciato ai microfoni il tecnico dei granata, Edoardo Gorini, nel prendere parola prima della partenza alla volta della Calabria. Recuperati Branca e Magrassi, unica defezione dovrebbe essere quella dell’ex Cosenza Pandolfi. Ma non mancheranno variazioni nell’undici che Gorini lancerà dal primo minuto, domani alle 20.30. Certamente, le ultime valutazioni verranno rimandate alle prossime ore.
Su un aspetto in particolare il “Sitadèa” ha il dovere di intervenire: l’approccio, leggerezza riverberata frequentemente in queste prime uscite stagionali, mentre ci si attende un avvio coriaceo e volitivo da parte degli uomini di Vivarini. Evidenziando, per l’appunto, i numeri e i record stabiliti dal Catanzaro, lo scorso anno, Gorini si dice non stupito di questo inizio di torneo, da parte delle Aquile: “Parliamo di una squadra che ha stravinto il campionato passato e ha mantenuto la stessa ossatura, con meccanismi oliati da tempo. Sì, magari concede qualcosina, ma produce molto, essendo pericolosissima in avanti – puntualizza il trainer veneto -. Potremmo dire che è la sorpresa di questo campionato ma, alla luce delle partite fin qui giocate, non c’è da restare sorpresi. Con il Parma ha perso 0-5, è vero, ma se il Catanzaro avesse segnato due gol nei primi minuti, non ci sarebbe stato nulla di dire. Poi, è normale, finire sotto di tre reti in pochi minuti, condiziona la partita, che è da considerarsi chiusa”.
Quindi, Gorini si espone sulle insidie che presenta il match: “Del Catanzaro più che altro temo l’organizzazione di gioco, di squadra, non tanto i singoli – ammette -. Questo è l’aspetto che gli sta facendo fare risultati”.
Poi, un sassolino dalle scarpe inerente all’ex Giuseppe Ambrosino, che ha ritrovato la convocazione con i giallorossi, dopo un infortunio che ne ha precluso la presenza, fin dal ritiro: “Sicuramente è stato penalizzato dal problema al polpaccio, ma conosciamo le sue doti. Sarebbe stato meglio se fosse rimasto al Cittadella, per lui e per noi – sostiene -. Gli auguro però di trovare quelle soddisfazioni che in parte aveva avuto qui. Secondo me la nostra era la piazza ideale per lui. Ma il Napoli ha deciso per Catanzaro, ormai è acqua passata”.
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