Emozioni forti. Risulta difficile individuare pecche o sbavature dopo un 4-0. L’ennesimo risultato tondo, che non ammette repliche. Ed è anche difficile rintracciare una squadra che addirittura riesca a maturare lo stesso passivo, all’andata e al ritorno.
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Il Catanzaro è padrone del suo destino.
È tornato e si è (ri)preso di diritto la scena, Dimitrios Sounas.
I fatti confermano, ancora una volta, quanto preannunciato alla vigilia: non esistono più partite “alla portata”, partite “abbordabili”. Del resto, Vincenzo Vivarini era stato chiaro.
Nessuna amarezza da “smaltire” o metabolizzare per l’US Catanzaro che, a Messina, appena due giorni fa, ha visto interrompersi il ciclo di vittorie, stoppato sull’1-1 da un avversario arcigno e su un terreno ben oltre il limite della praticabilità.
Ci si attendeva un avversario consapevole delle proprie armi, su un campo ridotto a pantano sul quale poi, a conti fatti, è stato impossibile manovrare.
Ad una cosa, in particolare, dovrà prestare attenzione l’US Catanzaro: a non sottovalutare l’ardore di una squadra ancora viva, seppur invischiata nella lotta per retrocedere.
La maturità tecnico-tattica di Andrea Ghion non sorprende più nessuno.
Sembra un tipo poco incline a parlare, ma non è così. Mario Situm si esprime ai microfoni nella stessa maniera con la quale si esprime in campo: benissimo.
Ci pensa Pietro Iemmello in persona a stemperare, sul nascere, la polemica a distanza con l’allenatore dell’Audace Cerignola, Michele Pazienza, sul presunto gesto all’indirizzo del tecnico gialloblu.