Cittadella in cerca della serenità perduta: sabato arriva il Catanzaro

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Gli “up and down” della Serie B prima o poi finiscono col toccare un po’ tutti. Bastano poche settimane per ondeggiare tra zona playout e zona playoff, perché è questo a mettere pepe su un torneo tanto bello quanto imprevedibile, che vive di repentini capovolgimenti.

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Ed è il caso del Cittadella, una realtà piccola ma divenuta solida, nel tempo, in cadetteria. Vicina ad acquisire la quota salvezza anche per quest’anno, dopo aver cullato il sogno Serie A nei playoff del 2021, i granata sono scivolati al settimo posto con trentasei punti, proprio dietro quel Catanzaro che sarà ospite al “Pier Cesare Tombolato”, sabato pomeriggio.

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Era difficilmente ipotizzabile che il Sitadèa potesse incappare addirittura in cinque sconfitte consecutive, a parte il 2 a 0 sul Palermo dopo la sosta. Gli schiaffi presi nell’ordine da Ternana, Samp, Brescia e Parma rappresentano la tremenda scia lasciata dai granata, caduti per giunta a La Spezia la scorsa settimana, dopo un 4 a 2 tra le polemiche del post-gara. E l’eco di queste polemiche ancora si avverte, tra le voci del direttore generale e del tecnico.

Già, perché Edoardo Gorini si è presentato nella “sala stampa” del “Picco” (al momento un monoblocco coibentato, visti i lavori di rifacimento dell’impianto spezzino) visibilmente avvilito, per non dire “avvelenato”, scagliandosi a chiare lettere contro la conduzione arbitrale e invocando “equità“. Emblematiche le parole pronunciate in maniera concitata davanti ai giornalisti: “Io sono consapevole di dover andare a casa, solo se commetto errori”, diceva, alludendo a quegli episodi che prescindono dal lavoro e incidono sulle partite, come una direzione di gara evidentemente non all’altezza.

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E chissà in che clima starà preparando la gara contro le Aquile di Vivarini, il “Citta“, sebbene siano arrivate le parole del dg Stefano Marchetti a stemperare l’ambiente come pioggia dopo un incendio, stigmatizzando la sfuriata di Gorini, benché legittimo: “L’allenatore non è sereno, ma è uomo pacato ed equilibrato, quindi lo sfogo di sabato ci sta – ha dichiarato il direttore a Il Gazzettino -. Si gioca il posto ogni domenica, ma tutti ci giochiamo tanto e sono gli episodi a fare la differenza, anche se ultimamente quelli contro il Cittadella mi sembra non siano pochi”. 

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Un momento difficile, com’è comprensibile che succeda a chiunque, ma i veneti sanno come venirne fuori, attraverso il lavoro e la dedizione che ha sempre contraddistinto una dimensione come quella del Cittadella, al punto da suscitare simpatia e ammirazione di addetti ai lavori e sportivi.

Prioritario, adesso, è ritrovare armonia interiore, una condizione di forma mentale più che atletica, tenendo conto che, contro l’US, occorrerà fronteggiare le assenze degli squalificati Angeli e Branca (quest’ultimo ha rimediato due turni di stop LEGGI QUI), mentre il centrocampista danese Kornvig ha salutato per approdare al Brann, nel massimo campionato norvegese.

La truppa giallorossa, sullo sfondo, prosegue nel lavoro dopo il 2-2 casalingo contro il Südtirol pianificando la trasferta a cui non prenderà parte Brighenti, dopo il doppio giallo rimediato. Risposta positiva è arrivata dall’inedita coppia mediana, composta da Pompetti e Petriccione che con ogni probabilità verrà confermata al “Tombolato”.

Vandeputte infortunio

Nessuna apprensione e nessuna ripercussione fisica, poi, per Vandeputte, che aveva stoicamente stretto i denti per non lasciare i compagni in nove, nel finale di gara, per via dei crampi. E domani allenamento al “Ceravolo”.

 

 

 

 

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