Due squadre dall’idea di calcio contrapposta nel match andato in scena al “Nicola Ceravolo” tra il Catanzaro di Vincenzo Vivarini e l’Ascoli di Fabrizio Castori, che, già nella gara d’andata aveva causato non poche difficoltà alla compagine giallorossa.
Una partita “maschia”, dal ritmo spezzettato, dato perlopiù dall’astuzia e dalla sagacia bianconera, vero marchio di fabbrica dei marchigiani, che al termine della prima frazione di gioco avevano avuto la meglio sulla formazione di casa, rimontando il vantaggio iniziale messo a segno dal neo-arrivato Antonini.
Dunque, vero sliding doors del match rappresentato dall’espulsione del centrocampista Valzania, in seguito ad un’ingenerosa entrata sul giallorosso Veroli. Combattiva e in partita fino al fischio finale la compagine allenata da Castori, la quale, dopo aver subito la rimonta dei padroni di casa targata capitan Iemmello e D’Andrea, che ha procurato l’autorete di Bellusci per il 2-2 delle Aquile.
Rammaricato al termine del match, il tecnico marchigiano, ha espresso la delusione per la sconfitta dei suoi. Tre punti che potrebbero costare cari in chiave salvezza, ma lo stesso Castori pone l’accento sulla grande prova di carattere offerta dai suoi ragazzi: “Fino al 55′ (coincidente con il cartellino rosso a Valzania), avevamo grande padronanza del campo e non avevamo subito quasi nulla”, esordisce l’ex tecnico del Perugia.
Prosegue nella disamina della partita: “Alla lunga abbiamo pagato le assenze di uomini fondamentali, specie davanti. Poi in dieci è stata durissima – dice -. Sono stati gli episodi a incidere e preferisco non soffermarmi sugli stessi, sperando di averne a favore prima o poi”.
L’esperto allenatore dei bianconeri sottolinea l’assenza di alcune pedine imprescindibili, su tutti il bomber Pedro Mendes, autore del gol decisivo all’andata, per poi aggiungere: “L’Ascoli ha fatto la partita che doveva fare, i ragazzi hanno dato tutto, ma purtroppo non siamo riusciti a vincere – ammette -. La squadra è viva, lotta, corre, senza gli episodi negativi avremmo portato a casa la partita”.
L’amarezza degli ospiti, dunque, si concretizza nella rabbia per la vittoria sfumata, per merito soprattutto, delle sostituzioni azzeccate da mister Vivarini, su tutti D’Andrea: “La partita si era messa a favore delle caratteristiche di D’Andrea: abbiamo subito l’uno contro uno sulla sua fascia”, conclude l’ex tecnico della Salernitana.