La carriera di Delio Rossi non ha bisogno di note a margine, che possano aggiungere una sola sillaba alla sua esperienza.
L’esperienza di chi ha avuto successi, di chi è venuto fuori da momenti difficili e di chi è all’altezza di poter ricavare il meglio con gli strumenti di cui dispone. Ed il Foggia, per alcuni aspetti, è stato un cantiere aperto in una stagione controversa, tra dissidi interni (su tutti, la rottura tra Canonico e Gallo), con panchine che saltavano e risultati intermittenti.
Eppure i Satanelli sono lì, vedono il terzo posto, occupato dal Pescara dal grande ex Zeman, distante appena un punto: una posizione di privilegio in chiave playoff, per raggiungere la quale i rossoneri dovranno massimizzare queste ultime due gare in calendario, passando da Catanzaro.
Ed il Catanzaro di Vivarini non aveva certo bisogno di dimostrare di sentirsi “a pancia piena”, tutt’altro: chiedere a Giugliano e Francavilla per conferme. “Sarei presuntuoso se pensassi che i ragazzi siano nelle condizioni di capire cosa voglio”, diceva la settimana scorsa allo “Zaccheria”, dopo la vittoria sul Giugliano, l’ex tecnico di Lazio e Fiorentina.
Concetto ribadito poco fa, ai microfoni, prima della partenza per i Tre Colli: “Sicuramente per noi è uno step alto. Sarà la terza partita per me, quindi avrò un’ulteriore fotografia della situazione“, sostiene Delio Rossi, ammettendo di aver lavorato in settimana per migliorare il proprio gioco e soprattutto assestare la propria identità, al di là dell’avversario, con il quale il divario in classifica è notevolissimo.
E sebbene i tempi stringano, il Foggia è chiamato a dare risposte, Delio Rossi è chiamato a dare risposte. Impresa non facile. “Sarà un buon banco di prova per capire a che punto ci troviamo – dice -. Dobbiamo vivere alla giornata, come se ogni partita fosse l’ultima, altrimenti non andremo da nessuna parte. Poi tireremo le somme. Per come intendo io il calcio, per me anche la partitella del giovedì è ‘la partita della vita’! Guai se qualcuno dovesse garantire impegno solo in base all’avversario! I tre punti pesano sia con la prima che con l’ultima in classifica, perciò non credo i ragazzi facciano questi ragionamenti”, annuncia il trainer dei rossoneri, il quale dovrà fare i conti con assenze non marginali, ma in risposta alle quali non fornisce indicazioni circa i sostituti o una bozza di formazione.
“Io so dove voglio arrivare, ma ci vorrà tempo perché ci sono ulteriori step da fare prima di avere una linea comune ed essere più compatti, senza badare agli ‘orpelli’, come il fraseggio o altre cose di cui non siamo in grado – rivela mister Rossi -. Sono consapevole di allenare in C, quindi non posso pretendere che i ragazzi giochino come fossero in A, sarei un presuntuoso e un incompetente”.
C’è ancora strada da fare ed il risultato che il “Ceravolo” decreterà, paradossalmente potrà rappresentare un aspetto secondario: prioritario che il Foggia giochi da squadra, per Delio Rossi: “Cosa mi aspetto? Una squadra che giochi ‘da squadra’ contro la più forte, indipendentemente dagli errori, senza pensare alla vittoria o alla sconfitta – puntualizza saggiamente -. Con ciò non intendo giocare bene, ma giocare l’uno per l’altro, pensare al compagno, senza preoccuparsi degli errori. La reazione, qualunque essa sia, mi offrirà un metro sui cui lavorare, al di là del risultato. Questo è importante”.