Il campionato di Serie B ha un nuovo “padrone”, che risponde al nome di Pietro Iemmello. Re nella sua città natale e attaccante principe tra i suoi “colleghi” in cadetteria. Gli errori dal dischetto contro Sudtirol e Brescia sono ormai alle spalle, capitan Iemmello ha saputo rialzarsi, con un colpo di testa, pronto a bucare l’estremo difensore del Cesena.
L’orgoglio e la soddisfazione del bomber del Catanzaro in sala stampa, al termine della gara: “Siamo stati bravi ad approcciare bene, poi ci siamo specchiati troppo nell’addormentare la partita alla fine – esordisce -. Diciamo che lo schiaffo da parte loro ci è servito per rimetterla sui binari giusti”.
Una grande prestazione da parte dei suoi compagni, proseguendo sulla falsariga di quanto accaduto nel turno precedente a Brescia: “Oggi si è vista la voglia di vincerla in tutti modi, giocando o restando più compatti – asserisce il numero 9 giallorosso -. Per poter ambire ai piani alti, dobbiamo saper fare entrambe le fasi”.
“Sappiamo di voler giocare sempre per vincere e, quando non è possibile, dobbiamo cercare di non perdere – puntualizza -. La nostra ambizione è cercare di restare dove siamo ora, provando a spingere, puntando su una rosa lunga, cosa che ci è mancata lo scorso anno sul finale di stagione”.
Uno sguardo ai prossimi impegni delle Aquile, scandito da un calendario fitto di sfide impegnative: “Ora abbiamo Frosinone e Cittadella, l’ago della bilancia che può dirci dove possiamo arrivare”, ammette Re Pietro.
“Cosa ci ha fatto crescere? Le critiche della stampa! Funge da input – scherza -. Da Bari credo sia cambiato qualcosa sul piano mentale da parte di tutti”.
“Attualmente la classifica marcatori non è il mio pensiero, magari inizierò a pensarci verso le ultime tre o quattro partite. Il Catanzaro viene prima di tutto, ma i gol devono servire per il bene della squadra – dice -.
Mi piacerebbe ci fossero anche i miei compagni di reparto dietro di me, nel computo dei gol totali”.
Il difficile compito di profeta in patria non grava su chi ha le spalle larghe come Pietro, ma le critiche creerebbero fastidio in chiunque: “Dopo Cosenza sono rimasto deluso, forse ancora oggi lo sono. Parecchi giornalisti e pseudo-tifosi hanno sparato a zero contro un gruppo per i quindici minuti finali! – sottolinea -. Buttare nel cestino, secondo loro, tre anni e mezzo di lavoro eccezionale mi ha dato fastidio, l’ho visto come un tradimento!”.
L’entusiasmo che si respira in città coinvolge anche il gruppo, perlopiù gli ultimi arrivati: “Rispetto alla gara col Pisa, oggi credo di aver fatto meno sul piano della prestazione. L’anno scorso sentivo atmosfera positiva in tutti, quest’anno un po’ balbuziente anche se credo che questa atmosfera positiva possa solo fare il bene del Catanzaro”, conclude il bomber giallorosso.