Leandro Greco sapeva a cosa sarebbe andato incontro nell’ereditare una squadra ultima, con sei punti, a fine ottobre.
Frosinone tutta, in verità, pur considerando le incognite che può generare una retrocessione, di certo non immaginava una simile situazione a metà del percorso.
Un cammino impervio fin da subito, in salita, che ben presto ha visto cadere dalla biga il condottiero Vivarini, al quale è stato negata la possibilità di incrociare il suo passato, almeno per ora.
Sì, perché, come avvenuto all’andata, allo “Stirpe” ci sarà sempre Greco a guidare la squadra. Fiducia rinnovata, ma non inesauribile, perché i numeri (e gli umori di una piazza delusa) sono inequivocabili: penultimo posto in B a quota ventuno, con la zona playout distante quattro lunghezze.
E lo spettro retrocessione si affaccia impetuoso; sarebbe un doppio carpiato all’indietro, ma la storia recente è piena di simili drammi sportivi.
Quel “siamo messi male” bisbigliato sommessamente dal tecnico, a caldo, dopo la sconfitta (la seconda consecutiva, nonché la terza nelle ultime quattro partite), non lascia spazio ad ulteriori interpretazioni: è una situazione d’emergenza totale, con l’auspicio che il mercato possa aver portato gli uomini giusti, quantomeno nel gestire simili difficoltà.
Il Frosinone si è rivelato particolarmente attivo nelle operazioni, in questa sessione, a riprova del fatto che la proprietà e il gruppo squadra ci credono.
D’altronde, non potrebbe essere altrimenti: “Non sarà semplice, ma non impossibile. Io ci credo ciecamente”, diceva l’ex calciatore romanista ai microfoni, provando a lanciare speranza e fiducia all’ambiente.
“Non sono abituato a mollare nelle difficoltà”: parola di Leandro Greco, che si proclama “garante dell’impegno dei ragazzi”. E l’impegno di sabato, contro il Catanzaro di Fabio Caserta, non è proprio l’ideale per risollevarsi, ma i ciociari non hanno alternative. Sfida che, per la cronaca, il trainer dei giallazzurri vivrà senza il suo secondo, Dossena, squalificato.
Il peggior rendimento casalingo del campionato (undici punti in dodici partite) non può e non deve tener conto della caratura di un avversario che arriva lanciato, forte del quinto posto, di una costante crescita e di una tifoseria che si appresta a gremire anche il settore ospiti del “Benito Stirpe”.
Contrastanti, tra l’altro, gli stati d’animo che albergheranno in Ambrosino (il miglior marcatore del Frosinone, con tre reti fin qui realizzate in campionato) e Koutsoupias, che dai Tre Colli è andato via, dopo esser stato letteralmente rimesso in piedi dall’US e da quel ds – Polito – che in lui ha sempre creduto tanto e che è rimasto deluso, per sua stessa ammissione (LEGGI QUI).
Intanto, in casa Catanzaro, a parte il lungodegente Compagnon (alle prese col suo programma di recupero), suscitano sensazioni positive le condizioni di Pompetti, prossimo al rientro e a riprendersi lo scettro della mediana, in coabitazione con Petriccione e Pontisso.