Tutt’altro che loquace, concentrato e dall’aria imperturbabile: avevamo avuto modo di “conoscere” da avversario, la scorsa stagione, Federico Valente.
L’allenatore del Südtirol tiene fede, allora, alle sue attitudini da professionista, nel porsi ai microfoni alla vigilia della spedizione in Calabria.
E si vedrà costretto a mettere dei correttivi importanti su alcune caselle per ottemperare alle assenze, il tecnico svizzero: su tutte – evidentemente la più importante – quella del capitano, Tait, autentico baluardo nonché recordman di presenze nella storia del club biancorosso.
Ma occorre non pensarci troppo (Tait rientrerà non prima di gennaio 2025), né tanto meno ragionare in funzione delle tre gare in appena sette giorni: la partita di Catanzaro ha la priorità su tutto. Il resto, si vedrà.
Reduce dall’amara sconfitta casalinga col Pisa – per di più patita in rimonta – il timoniere degli altoatesini pare aver sistemato qualcosina nel corso della settimana. Perlomeno, questo il pensiero che lascia trapelare durante la conferenza stampa di vigilia.
“Ci aspetta una partita difficile”, si limita a dire restando abbottonato, pur rinnovando gli elogi per il collega Caserta, già espressi in passato: “Mi era piaciuto il tipo di lavoro che aveva fatto a Cosenza, perché ha un’idea chiara di calcio, un’idea propositiva – sostiene il trainer del Südtirol -. Ma noi scenderemo in campo con molta aggressività, intensità, convinti che il gioco, come sempre, parte senza palla”.
Al di là di coloro che saranno gli interpreti al “Ceravolo”, domenica alle 15.00, Valente si focalizza si un elemento in particolare: le corsie laterali. “Chi sta bene ed è fresco scenderà in campo. Voglio trovare velocità sulle fasce“, esige, per fronteggiare le Aquile.
“Ci servirà energia, aggressività, voler difendere la porta – rivela il mister -. Il Catanzaro potrebbe riproporre le due punte che si inseriscono, così abbiamo provato diverse variazioni e possibilità. Insomma, occorrerà mettere in campo tutto ciò che servirà per fare risultato”.