Episodio di razzismo, la FIFA sospende Curto del Cesena

Pittarello

Tegola per Marco Curto e, di riflesso, per il Cesena.

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Un provvedimento disciplinare pesantissimo, piovuto addirittura dalla Fifa, che ha sospeso il difensore, in prestito dal Como, per dieci giornate.

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Il tutto è riconducibile ad una partita estiva giocata con la maglia del Como, club che detiene il cartellino e da cui è stato girato in prestito.

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Lo scorso luglio Curto si era reso autore di una esternazione grave nei confronti di un avversario durante il test-match tra il Como (con cui ancora militava prima del trasferimento in bianconero) e il Wolverhampton, giocato a Marbella.

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Nervi tesi durante la gara (ricordiamo, amichevole), da cui si è innescato un parapiglia con i calciatori coinvolti.

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A dare il via al caos, proprio la brutta uscita di Curto, il quale, riferendosi al coreano Hwang Hee-chan, aveva detto al compagno di squadra: “Ignoralo, pensa di essere Jackie Chan”.

Da lì il reclamo formale presentato dal club britannico, che aveva denunciato l’accaduto.

In attesa di capire se e in che forma Curto potrà tentare di ricorrere, il giocatore vede la sua stagione intanto seriamente compromessa.

La FIFA, mediante una nota di un portavoce, ha così motivato la faccenda: “Il giocatore Marco Curto è stato ritenuto responsabile di comportamento discriminatorio e sanzionato con una sospensione di 10 partite. La metà di queste partite è sospesa per un periodo di prova di due anni, e al giocatore è stato ordinato di prestare servizi alla comunità e di sottoporsi a formazione e istruzione presso un’organizzazione approvata dalla FIFA”.

Il calciatore sarà costretto quindi a saltare i prossimi cinque impegni dei romagnoli nella serie cadetta e non tornerà in campo prima di fine novembre.

L’altra metà della pena invece è stata sospesa per i prossimi due anni: gli verrà inflitta solamente nel caso in cui dovessero ripetersi eventuali comportamenti, restando così nel mirino della FIFA per i successivi 24 mesi.

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