Quello di Vincenzo Vivarini non è eccesso di zelo o, per certi versi, scaramanzia. Se il mister mette in guardia da un avversario, da sempre, ci sarà più di un motivo. Intanto perché non esistono partite dall’esito scontato; in secondo luogo, vi è un’altra variante da calcolare: l’emotività, il non avere alternative, elementi talvolta più forte dell’aspetto tecnico.
Senza banalizzare, l’Avellino – come tutte le squadre che vivono un momento delicato – verrà a Catanzaro per fare “la partita della vita“. A ciò, si aggiunga l’enfasi di una sfida dal sapore antico, affascinante, tra due realtà che vivono di calcio e vantano trascorsi in ben altri panorami.
Ma il presente vede il Catanzaro capolista del girone C di Serie C e l’Avellino di Massimo Rastelli in una “terra di mezzo” tra playoff e playout, che fotografano il percorso balbettante fin qui portato avanti. Sarà un avversario che verrà ad aggredire alto, esponendosi al duello, oppure penserà a fare densità e chiudere gli sbocchi per i giallorossi? Lo vedremo tra poco, dalle 17.30, in un “Nicola Ceravolo” pressoché gremito, pronto ad incitare la squadra, in qualunque caso, come ribadito da Vivarini ieri pomeriggio, ai microfoni (LEGGI QUI).
Da par suo, Rastelli dichiarava, appena ventiquattro ore fa, di essere disposto a giocarsela (LEGGI QUI), desideroso di restiture all’ambiente irpino fiducia e serenità. Intanto, il Catanzaro non avrà a disposizione capitan Martinelli, precauzionalmente fuori per il fastidio al polpaccio: al suo posto, nel 3-5-2, ci sarà Lito Fazio al centro della difesa, con il conseguente spostamento di Brighenti sul braccetto destro, mentre Scognamillo agirà sul lato opposto, come sempre. Verna e Ghion agiranno in mediana, con Situm e Vandeputte a fare i quinti, come sempre. Sounas, cucirà la linea dietro Iemmello e Biasci. Arbitrerà Simone Galipò di Firenze, che in questa stagione ha diretto la gara dell’US a Cerignola.
